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MURLO. La vicenda ha fatto molto parlare, a Murlo e altrove, giungendo persino sui tavoli di Leoluca Orlando. Infatti a Murlo le dimissioni di Lombardi hanno significato il rientro in consiglio dell’ex sindaco Alessio Manetti, primo non eletto, e qualcuno non ha apprezzato.
Ora ascoltiamo la vicenda dalle parole del professor Mario Lombardi, per tantissimi anni insegnante di italiano e latino oltre che persona di cultura molto apprezzata non solo a Murlo.“Durante la festa dell’Italia dei Valori – esordisce Lombardi – qualcuno ha detto che per il partito sono uno sconosciuto. In effetti non sono iscritto all’Idv o a nessun altro partito. Non sono sconosciuto però ai cittadini di Murlo, avendo seduto in Consiglio con Manetti per cinque anni all’opposizione con la lista civica, non facile. Per questo, quando mi hanno chiesto di ricandidarmi, e come capolista per l’Italia dei valori, pur se come indipendente, all’inizio ho detto di no. Questo perchè è dura far parte di un Consiglio dove è accaduto che le decisioni fossero già state prese altrove e quindi era inutile fare opposizione. Poi mi sono fatto convincere, anche pensando che la nostra sarebbe stata l’unica lista alternativa alla maggioranza”."All’inizio della passata legislatura – prosegue Mario Lombardi – pensavo che avrei potuto contribuire in qualche modo al lavoro dell’amministrazione e rendermi utile per Murlo. Ma pian piano ho avuto l’impressione di lottare contro i mulini a vento, e questo non mi è piaciuto. Ho trovato la maggioranza arrogante e poco democratica”."Di fronte ai risultati elettorali – aggiunge Lombardi – in considerazione del modesto numero di suffragi riversati sul mio nome decisi di presentare le dimissioni. Il candidato che dopo di me ha ottenuto più voti è stato l’ex sindaco Alessio Manetti, con 33 voti, per cui, in quanto primo dei non eletti, è subentrato. Tutto qui. Peraltro, nella precedente amministrazione si sono dimessi sia Ilaria Martini che Davide Ricci nella maggioranza e nessuno trovò da obiettare’’.E poi Mario Lombardi passa a parlare della sua delusione riguardo ai commenti che sono stati fatti in Consiglio durante il voto di surroga per il subentro di Manetti, a cui tutti i consiglieri hanno votato sì pur criticando la scelta.
‘’Le persone che hanno parlato duramente nei miei confronti a quel Consiglio sono peraltro al loro posto da anni. Mensini ha ricoperto e ricopre grazie al partito incarichi ben retribuiti. Per non parlare di Coppola, che dopo aver costituito la lista civica alle precedenti amministrative proponendomi come candidato, al primo Consiglio si staccò dalla medesima per costituire un gruppo che diceva di rappresentare Forza Italia e che votò sempre in modo favorevole alla maggioranza. Ora si erge a giudice nei miei confronti. Per quanto mi riguarda, io non ho mai avuto interessi, tranne quello di dare il mio contributo per Murlo. Al Consiglio del 29 giugno sono stati duri nei miei confronti ed hanno parlato di mossa strategica, come se io mi fossi in qualche modo prestato ad un gioco ambiguo che fin dall’inizio prevedeva le mie dimissioni per far spazio a Manetti. Questo è totalmente falso, l’Idv non mi ha ‘sostituito’, come si è detto e scritto, nè avrebbe potuto in quanto non sono iscritto a un partito. Ho presentato le mie dimissioni sulla base di quanto detto al momento della candidatura. Una cosa mi dispiace, che questo puö essere considerato un tradimento da coloro che mi hanno votato, e se sapessi chi sono li ringrazierei uno ad uno. Comunque lo faccio adesso da queste colonne: grazie per la fiducia che mi avete accordato e buon lavoro di cuore a tutti i consiglieri neoeletti”.