L'ordine viene dalla CE per autorizzare l'emissione dei Monti bond
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di Red
SIENA. Ieri (17 dicembre), la Commissione UE ha approvato la concessione degli Aiuti di Stato alla banca MPS. Per quanto tempo ci abbiano messo, è curioso che siano arrivati comunque prima dello Stato italiano, che non li ha ancora approvati a sua volta e si è incartato negli emendamenti alla legge di stabilità. Ma ciò dovrebbe costringere i nostri politici a una rapida approvazione nei modi e nei tempi deliberati dall’Europa.
Di seguito il testo deliberato: “La Commissione europea ha autorizzato temporaneamente, ai sensi delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato, una ricapitalizzazione della terza più grande banca italiana Monte dei Paschi di Siena SpA (“MPS”) fino a 3.9 miliardi di euro, per ragioni di stabilità finanziaria. La misura permetterà alla banca di soddisfare le raccomandazioni dell’Autorità bancaria europea. L’autorizzazione della Commissione è subordinata alla presentazione di un piano di ristrutturazione entro sei mesi dalla data della decisione. MPS riceverà capitali freschi in forma di strumenti ibridi di capitale di 1,9 miliardi di sostituire esistenti strumenti simili, fatta l’Italia nel 2009 sotto il regime italiano di ricapitalizzazione (cfr. IP/09/302 ). Ciò consentirà alla banca di aumentare il proprio capitale/rapporto Tier 1 al 9% e di soddisfare la raccomandazione dell’Eba di creare un buffer temporaneo per far fronte all’esposizione del rischio aggiuntivo sui titoli sovrani. La Commissione ha ritenuto che la ricapitalizzazione di MPS attraverso strumenti ibridi di capitale sia necessaria per preservare la stabilità del sistema finanziario italiano, secondo le linee guida della Commissione sugli aiuti di Stato alle banche durante la crisi. L’approvazione del ricorso da parte della Commissione è subordinata alla presentazione di un piano di ristrutturazione entro sei mesi dalla data della decisione”. La Commissione ricorda il contesto in cui si muove la banca e la comunità finanziaria internazionale: “MPS è una banca quotata in borsa italiana che offre una vasta gamma di servizi finanziari a clienti privati, professionisti e istituzioni, nonché gli enti pubblici. Opera in Italia e in diversi mercati internazionali, dove fornisce prestiti tradizionali a privati e aziende (leasing, factoring e credito al consumo, ecc), nonché i servizi di gestione del risparmio, private banking, investment banking e corporate finance. Nel 2009, MPS ha ricevuto 1,9 mld di euro di obbligazioni denominate Tremonti bond nell’ambito del piano italiano di ricapitalizzazione. Contrariamente ai requisiti richiesti allora, i nuovi strumenti hanno un meccanismo alternativo per il pagamento delle cedole che richiede MPS a pagare la cedola dovuta annualmente in natura se l’utile distribuibile è insufficiente”.
Un via libera che ha avuto effetto immediato in borsa: nel pomeriggio si è maturato un generoso +6,09% a euro 0,2161 con cui l’istituto ha chiuso le contrattazioni in Piazza Affari. La Commissione ha evidenziato finalmente in tutta la sua gravità la situazione del dissesto operato dal precedente CdA con una eloquente considerazione: “preservare la stabilità del sistema finanziario italiano”. Chissà se qualcuno si renderà conto ora di aver promosso alla testa dell’Abi il possibile responsabile dell’eventuale crac finanziario del sistema bancario nazionale… E’ chiaro a questo punto come il Piano Industriale 2012-2015, varato dal Tandem, debba essere profondamente riveduto e corretto, e la Commissione ha data appena sei mesi a Fabrizio Viola per riscriverlo di sana pianta, e con obiettivi chiari e vincolanti. Al punto che potrebbero venir richieste misure aggiuntive da parte dell’Eba, se tutto non sarà trasparente. Toccherà ripartire da capo anche con la contrattazione sindacale? Gli accordi in dirittura d’arrivo dovranno essere riveduti dopo l’Epifania?
E’ possibile che la Commissione, con questa richiesta, voglia togliere la foglia di fico e capire cosa c’è sotto il programma degli aiuti di Stato. Anche perché l’identità dello sconosciuto nuovo socio a cui è stato riservato l’aumento di capitale dei giorni migliori non è stata rivelata, e certamente la Comunità europea non può permettere a nessuno di fare regali a chicchessia: solo a Siena si poteva trovare qualcuno così leggero da farlo. Prorogando l’emissione dei M-bond al prossima anno, l’esercizio 2012 verrà chiuso in passivo e sui T-bond del precedente ministro dell’Economia non saranno pagati interessi, come previsto dalla legge. Traccheggiare dunque è servito a qualcosa: anche se le spese le farà sicuramente la mancata redditività per la Fondazione, che troverà ancora rubinetti chiusi. Con debiti ingenti sospesi. Gli interessi sui nuovi strumenti ibridi verranno pagati sull’esercizio 2013 in poi, con tutti i rischi di nazionalizzazione “de facto” che portano con sé, specialmente se il Tandem mancherà per il secondo anno di fila la creazione di reddito. In giro si scrive che Profumo non abbia compreso fino in fondo, al momento di accettare la massima carica di Rocca Salimbeni, il livello del dissesto che avrebbe trovato, e che si sia pentito quasi di aver accettato l’incarico… Che cattiverie.
Di seguito il testo deliberato: “La Commissione europea ha autorizzato temporaneamente, ai sensi delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato, una ricapitalizzazione della terza più grande banca italiana Monte dei Paschi di Siena SpA (“MPS”) fino a 3.9 miliardi di euro, per ragioni di stabilità finanziaria. La misura permetterà alla banca di soddisfare le raccomandazioni dell’Autorità bancaria europea. L’autorizzazione della Commissione è subordinata alla presentazione di un piano di ristrutturazione entro sei mesi dalla data della decisione. MPS riceverà capitali freschi in forma di strumenti ibridi di capitale di 1,9 miliardi di sostituire esistenti strumenti simili, fatta l’Italia nel 2009 sotto il regime italiano di ricapitalizzazione (cfr. IP/09/302 ). Ciò consentirà alla banca di aumentare il proprio capitale/rapporto Tier 1 al 9% e di soddisfare la raccomandazione dell’Eba di creare un buffer temporaneo per far fronte all’esposizione del rischio aggiuntivo sui titoli sovrani. La Commissione ha ritenuto che la ricapitalizzazione di MPS attraverso strumenti ibridi di capitale sia necessaria per preservare la stabilità del sistema finanziario italiano, secondo le linee guida della Commissione sugli aiuti di Stato alle banche durante la crisi. L’approvazione del ricorso da parte della Commissione è subordinata alla presentazione di un piano di ristrutturazione entro sei mesi dalla data della decisione”. La Commissione ricorda il contesto in cui si muove la banca e la comunità finanziaria internazionale: “MPS è una banca quotata in borsa italiana che offre una vasta gamma di servizi finanziari a clienti privati, professionisti e istituzioni, nonché gli enti pubblici. Opera in Italia e in diversi mercati internazionali, dove fornisce prestiti tradizionali a privati e aziende (leasing, factoring e credito al consumo, ecc), nonché i servizi di gestione del risparmio, private banking, investment banking e corporate finance. Nel 2009, MPS ha ricevuto 1,9 mld di euro di obbligazioni denominate Tremonti bond nell’ambito del piano italiano di ricapitalizzazione. Contrariamente ai requisiti richiesti allora, i nuovi strumenti hanno un meccanismo alternativo per il pagamento delle cedole che richiede MPS a pagare la cedola dovuta annualmente in natura se l’utile distribuibile è insufficiente”.
Un via libera che ha avuto effetto immediato in borsa: nel pomeriggio si è maturato un generoso +6,09% a euro 0,2161 con cui l’istituto ha chiuso le contrattazioni in Piazza Affari. La Commissione ha evidenziato finalmente in tutta la sua gravità la situazione del dissesto operato dal precedente CdA con una eloquente considerazione: “preservare la stabilità del sistema finanziario italiano”. Chissà se qualcuno si renderà conto ora di aver promosso alla testa dell’Abi il possibile responsabile dell’eventuale crac finanziario del sistema bancario nazionale… E’ chiaro a questo punto come il Piano Industriale 2012-2015, varato dal Tandem, debba essere profondamente riveduto e corretto, e la Commissione ha data appena sei mesi a Fabrizio Viola per riscriverlo di sana pianta, e con obiettivi chiari e vincolanti. Al punto che potrebbero venir richieste misure aggiuntive da parte dell’Eba, se tutto non sarà trasparente. Toccherà ripartire da capo anche con la contrattazione sindacale? Gli accordi in dirittura d’arrivo dovranno essere riveduti dopo l’Epifania?
E’ possibile che la Commissione, con questa richiesta, voglia togliere la foglia di fico e capire cosa c’è sotto il programma degli aiuti di Stato. Anche perché l’identità dello sconosciuto nuovo socio a cui è stato riservato l’aumento di capitale dei giorni migliori non è stata rivelata, e certamente la Comunità europea non può permettere a nessuno di fare regali a chicchessia: solo a Siena si poteva trovare qualcuno così leggero da farlo. Prorogando l’emissione dei M-bond al prossima anno, l’esercizio 2012 verrà chiuso in passivo e sui T-bond del precedente ministro dell’Economia non saranno pagati interessi, come previsto dalla legge. Traccheggiare dunque è servito a qualcosa: anche se le spese le farà sicuramente la mancata redditività per la Fondazione, che troverà ancora rubinetti chiusi. Con debiti ingenti sospesi. Gli interessi sui nuovi strumenti ibridi verranno pagati sull’esercizio 2013 in poi, con tutti i rischi di nazionalizzazione “de facto” che portano con sé, specialmente se il Tandem mancherà per il secondo anno di fila la creazione di reddito. In giro si scrive che Profumo non abbia compreso fino in fondo, al momento di accettare la massima carica di Rocca Salimbeni, il livello del dissesto che avrebbe trovato, e che si sia pentito quasi di aver accettato l’incarico… Che cattiverie.