SIENA. Il Monte dei Paschi starebbe valutando la vendita di un blocco di Npl per un ammontare complessivo lordo di 27,7 miliardi di euro. Secondo voci giornalistiche, l’operazione sarebbe strutturata in tranches da 100 a 200 milioni. Tutto questo in risposta ad una sollecitazione della Bce per poter dichiarare solvibile la banca e permettere la ricapitalizzazione precauzionale da parte del Tesoro. La soluzione sembrerebbe gradita ai fondi internazionali come Lonestar, Apollo, Fortress, Cerberus, Pimco e altri, che quasi sicuramente cercheranno come sempre sempre di spuntare una valorizzazione bassa.
L’ex ad del Monte, Fabrizio Viola, attuale guida della Popolare di Vicenza, in un intervista a La7 si è detto convinto che il Monte ce la farà. Non si può dire che non parli con cognizione di causa…
Viola ha spiegato che che i problemi principali del Monte derivano da quanto fatto in passato dai suoi vertici. Mps, al netto dei crediti in sofferenza, ha detto “ha mantenuto un rapporto molto positivo con la propria clientela e anche quando i clienti hanno lasciato, lo hanno fatto più per paura che per arrabbiatura”. Ha poi ricordato che nel 2014 la Bce aveva indicato tre principali fattori per spiegare lo stato di Mps. Il primo è relativo all’acquisizione di AntonVeneta, il secondo alla politica aggressiva del credito, con la concessione di tanti mutui. Il terzo fattore, collegato al secondo, riguarda l’erogazione di credito a controparti definite dall’Eurotower come “Sistema Siena”. Nel 2015, ha ricordato l’ex ad, la banca “è stata capace di generare circa 2 miliardi di redditività prima degli accantonamenti sui crediti”. Numeri che a suo dire non sono certo quelli di una banca che si può definire vicina al fallimento.