La fine dell'anno sui bilanci della banca incalza quasi quanto la fretta di concludere un accordo
di Red
SIENA. “Quanta fretta ma dove corri, dove vai” sembrano cantare con le note di Edoardo Bennato in queste ore i sindacati alla Responsabile delle Risorse Umane Dalla Riva che, tra chi dice in Via Mazzini e chi risponde “No, in Camollia” ha il mandato di chiudere quanto prima la partita delle esternalizzazioni. Certo la soluzione è importante per il Piano Industriale del Tandem e sui benefici che ne potrebbe trarre in bilancio, già appesantito dagli ammortamenti residui di Antonveneta e dei derivati. La Fisac, che si è schierata totalmente contro ogni discorso sugli esuberi, alla fine non si è alzata dal tavolo delle trattative, come molti hanno scritto, ma senza spiegare a quale risultato punta; e le opinioni di ogni sigla sindacale divergono tra di loro e arrivano in redazione gli opportuni distinguo. Sembra ci sia chi, davanti alle ultime proposte aziendali di 1100 lavoratori in meno e azionamento del Fondo di Solidarietà, è già disponibile a firmare; qualcun altro come Dircredito che proprio non ci sta e vuole vedere chiaro a trecentosessantagradi. E, se proprio le esternalizzazioni ci dovessero essere, non firmerà senza le opportune garanzie sul futuro e sul comportamento delle aziende che prenderanno in carico i lavoratori montepaschini. Ed anche, di conseguenza, sulle garanzie da parte dei Mps, di una riassunzione in caso di “riduzione del personale” nelle aziende che oggi dovessero prendere in carico i dipendenti esternalizzati.
Pausa pranzo, necessaria più per i nervi che per lo stomaco; si ritroveranno nel primo pomeriggio per continuare le trattative.