E Guzzetti' Parla, parla. E chiaro

di Red
SIENA. Registriamo oggi una ventata di ottimismo e una smentita ufficiale riguardo alla galassia MPS. Il presidente Abi Giuseppe Mussari, ancora incidentalmente presidente di Banca Monte dei Paschi, da Roma ha mandato un messaggio di speranza per l’Italia. ”Dobbiamo uscire dalla logica delle manovre e delle emergenze – ha detto – e cominciare a ragionare in maniera seria di crescita. Non possiamo più tentennare su liberalizzazioni e privatizzazioni e dobbiamo ragionare in maniera dinamica in materia di patrimonio perché sia più utile alla riduzione del debito”. Secondo l’economista senese, la vendita in questi tempi magri del patrimonio dello Stato, sarebbe un necessario toccasana per promuovere la crescita economica del Paese. Non lo preoccupa che gli incassi sarebbero ai minimi e che così svanirebbe la garanzia solida che offre l’Italia agli investitori che dubitano del debito sovrano nazionale. Notiamo inoltre come la parabola del presidente MPS nell’esercizio della sua funzione sia tremendamente simile a quella dell’ex sindaco Cenni, che negli ultimi nove mesi di mandato sparì letteralmente (rileggendo le cronache di quel periodo lo si nota chiaramente) dal Palazzo Comunale, delegando ad altri soprattutto le funzioni di rappresentanza, spinto com’era dalla campagna di delegittimazione del candidato Ceccuzzi a cercare l’oblìo negli uffici della banca da cui proveniva.
E, a proposito di smentite, ecco quella di Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e azionista del gruppo Intesa San Paolo: “E’ stato completamente inventato. Quella riunione non c’è mai stata”. Sarebbe quella tra le varie fondazioni che compongono la galassia di Ca’ de Sass, che avrebbe dovuto discutere sulla possibile fusione con MPS, raccontata qualche giorno fa sulla stampa nazionale. Ancora Guzzetti: “Se anche facessimo un’operazione del genere cosa farebbe l’Antitrust? Ci chiederebbe di vendere Cassa di Risparmio di Firenze, che all’epoca abbiamo strapagato, e che ora dovremmo liquidare a prezzi di saldo. Come potrei aver proposto una cosa del genere? Per farlo dovrei essere pazzo!”. Ha parlato, e chiaro: non poca cosa di questi tempi per noi abituati ai silenzi delle stanze senesi. Ma non c’era bisogno di tirare fuori l’Antitrust per capire che la fusione Intesa-MPS era una proposta inutile: in matematica la somma di due numeri negativi è negativa, una aggregazione Milano-Siena non avrebbe portato da nessuna parte…