Lannutti (Adusbef): "Al 31 dicembre 2006, il valore di mercato di BMPS era di 14,85 mld di euro, come si può leggere a pag. 95 del bilancio"
ROMA. Monte dei Paschi di Siena, tornata ieri in Borsa, quota oggi 4,70 euro ad azione dopo i 15 euro della sospensione nel dicembre scorso, con il mercato che valuta la banca circa 5,2 miliardi, con una perdita potenziale di 1,1 miliardi oltre 700 milioni circa con l’acquisto delle azioni degli ex obbligazionisti subordinati, nell’ambito del programma di rimborso degli investitori attraverso l’assegnazione di nuove obbligazioni più garantite, con il Tesoro azionista al 52% del capitale, dopo aver evaporato circa 61 miliardi di euro negli ultimi 10 anni.
Al 31 dicembre 2006, il valore di mercato di BMPS era di 14,85 mld di euro, come si può leggere a pag. 95 del bilancio. A fine anno il valore di mercato di BMPS, sulla base di n. 3.029.509.006 azioni (ordinarie e privilegiate) in circolazione, era pari a circa 14,85 mld di euro. Sulla base delle segnalazioni effettuate ai sensi dell’art. 120 D.Lgs. n.58/98 a BMPS e Consob, i maggiori azionisti al 31 dicembre 2006 risultavano: la Fondazione Mps, azionista di maggioranza con il 49% del capitale ordinario; Caltagirone Francesco Gaetano con il 4,71%;Hopa S.p.A. con il 3,00%; Unicoop. Pag.95 Bilancio 2006 (link allegato).
Per finanziare la disastrosa acquisizione di Banca Antonveneta, costata 9 miliardi di euro nominali (17,1 mld il conto finale), autorizzata dall’ex governatore di Bankitalia Mario Draghi, (attuale presidente Bce con la delibera del 17 marzo 2008, con operazioni tutte a debito anche tramite strumenti ibridi e bond subordinati, appioppati al pubblico indistinto), Mps ha sottoscritto 6 aumenti di capitale per un totale di 20,5 miliardi di euro (5,0 miliardi di euro nel 2008; 3,0 miliardi di euro nel 2009; 2,0 miliardi di euro nel 2011; 2,5 miliardi di euro nel 2012; 5,0 miliardi di euro nel 2014; 3,0 miliardi di euro nel 2015.
Tra il 2008 ed il 2016, MPS ha subito perdite per 18 miliardi di euro. Il salvataggio dello Stato è costato oltre 9 mld di euro. Sommando 14 mld bruciati di capitalizzazione, la voragine è di oltre 61 mld di euro. Con la vigilanza di Bankitalia, e Consob che hanno chiuso occhi ed orecchie, su una gestione disinvolta del credito ed una politica di fidi facili ai soliti noti, spesso girati in sofferenza, ed approvazioni di bilanci falsi (non sospettati di falsità), Adusbef auspica chiarezza almeno negli anni più recenti, con gli ex Viola e Profumo, sotto inchiesta della procura di Milano.
Elio Lannutti (Adusbef)