Secondo l'agenzia è improbabile che la banca recuperi redditività
SIENA. Con una nota ufficiale, Standard & Poor’s in serata ha “tagliato il rating creditizio di Banca Mps a lungo e breve termine a livello ‘junk’ (spazzatura), mantenendo sotto osservazione il merito di credito con implicazioni negative”. Di conseguenza, il rating è stato tagliato a ‘BB+/B’ da ‘BBB-/A-3′. La nota dell’agenzia riporta la convinzione che “i trend in deterioramento della posizione finanziaria della Banca Mps rendono improbabile che l’istituto riesca a ritrovare redditività e migliorare la sua posizione patrimoniale e di funding in linea con le nostre precedenti previsioni”. Per cui “il difficile contesto economico e operativo aumenterannno le difficoltà per la banca Mps nell’implementare con successo il piano industriale e nel mitigare l’impatto negativo sul suo profilo finanziario per alcuni rischi derivanti da decisioni prese in passato”. Come al solito la comunicazione di Standard & Poor’s non fa riferimento temporale: non si capisce se la improvvida bocciatura dell’emendamento in Commissione Bilancio del Senato concernente la modifica della remunerazione dei Monti bond da parte di rocca Salimbeni avrà dato il colpo di grazia alle opinioni dell’agenzia, e se un probabile recupero in sede di discussione parlamentare potrebbe far recedere S&P dalla grave decisione appena assunta. Tanto chi ha i titoli non vende: non c’è alcuna convenienza a farlo, visto che anche oggi si oscilla intorno a 0,21 euro e si è appena aperto il confronto sul numero delle esternalizzazioni che da 2600 sarebbero diventate, secondo un comunicato sindacale, appena 1100.