Salirà così al 70 per cento del capitale della banca

ROMA. Fonti vicine al dossier Montepaschi-Tesoro hanno affermato che la ricapitalizzazione precauzionale richiesta alla banca Mps per colmare una carenza di capitale di 8,8 miliardi (emersa con lo stress test di luglio scorso) sarà coperta probabilmente con un intervento del Tesoro attorno a 6,5 miliardi. La banca stessa ha ammesso nella sua nota di ieri sera il reale fabbisogno (leggi).
Mps, dopo aver tentato un aumento da 5 miliardi per poter cedere 27,7 miliardi lordi di sofferenze, ha chiesto aiuto allo Stato secondo la legge europea sui salvataggi. Questa prevede che prima di tutto vengano trasformate in azioni le obbligazioni subordinate. La banca ha 4,2 miliardi di obbligazioni subordinate, di cui circa 2 miliardi in mano al retail. Il Tesoro quindi intanto coprirebbe la differenza tra 8,8 e 4,2 miliardi, cioè 4,6 miliardi. Poi, sulla base del meccanismo di compensazione individuato con il decreto pre-natalizio, andrebbe a rilevare le azioni rivenienti dalla conversione dei subordinati retail, che due delle fonti stimano in qualcosa meno di 2 miliardi ipotizzando che nel frattempo una parte sia passata a investitori istituzionali. A quel punto il Tesoro avrebbe circa il 70% di una banca che avrebbe un capitale di poco più di 9 miliardi, sommando anche la capitalizzazione pre-aumento di poco superiore a 400 milioni.
Ignazio Angeloni, membro italiano della vigilanza europea, in un’intervista afferma che “Non tutto quanto è necessario per ricapitalizzare le banche deve venire dallo Stato. Persino nel caso di Mps ci potrà essere il contributo dei vecchi azionisti e di parte degli obbligazionisti subordinati. L’intervento pubblico per una banca è sempre l’ultima opzione ed è soggetta a regole stringenti. I vertici di Mps hanno lavorato in questi mesi a varie soluzioni che la vigilanza ha seguito con attenzione, e per le quali aveva concesso un certo periodo di tempo nella speranza che andassero a buon fine. Esaurito questo tempo il governo ha valutato che un intervento fosse necessario. Continueremo a a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per far sì che la banca trovi un modello di business sostenibile”.
Il perimetro del fondo salva-risparmio da 20 miliardi istituito dal governo “è stato disegnato in modo ampiamente sufficiente a far fronte a tutte le esigenze di intervento che dovessero emergere dalle situazioni attualmente sotto osservazione da parte delle istituzioni”. E’ quanto precisano fonti del ministero dell’Economia alla luce dei dubbi sulla adeguatezza del fondo salva-risparmio, sollevati dopo che la Bce ha indicato in 8,8 miliardi il fabbisogno di capitale necessario a Mps. “In base a calcoli preliminari”, con un aumento di capitale da 8,8 miliardi di euro, secondo gli analisti di Equita, le nuove azioni Mps “saranno emesse ad un prezzo di 17,4 euro ed il numero di azioni della banca salirà da 29 milioni a 527 milioni”.
Secondo Equita il “Cet1 dovrebbe attestarsi al 13-14%, ma resta da chiarire cosa succede alle coperture e ai crediti forborne”. In un’intervista al Sole24Ore il Ceo di Mps Marco Morelli ha dichiarato che la banca dovrà presentare alla Bce un nuovo piano di ristrutturazione. “La complessità delle operazioni e del processo (nuovo piano industriale, ok della Bce ecc) implicano che bond e azioni rimarranno sospesi dalle quotazioni per alcune settimane” concludono gli analisti.