L'Antitrust dà l'ok all'ingresso del Mef nella banca
SIENA. Si riunisce domani il cda del Monte dei Paschi che dovrà approvare la terza trimestrale. Le attese degli esperti sono per un conto ancora in rosso.
L’attesa è per una perdita netta di 201 milioni (contro un rosso di 1,151 miliardi di euro un anno fa) e ricavi per 938 milioni (1,073 miliardi nel terzo trimestre 2016, 919,5 milioni nel secondo trimestre 2017). Il Mol è visto a 313 milioni. Fra gli altri indicatori, le rettifiche sui crediti dovrebbero migliorare decisamente a 289 milioni e i costi operativi ridursi a 625 milioni.
La conference call è fissata per le ore 18.
Intanto l’Antitrust dà l’ok all’ingresso del Tesoro in Mps. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso infatti di non avviare l’istruttoria sull’operazione di acquisizione di Mps da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso un aumento di capitale a servizio della sottoscrizione delle azioni da parte dello stesso Mef, e del conseguente mutamento dell’assetto del controllo di Mps, che sarà detenuto dal Mef. L’operazione, infatti, si legge sul Bollettino, secondo l’Antitrust non determina “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza. Dal momento che il Mef, né direttamente né attraverso le società partecipate in house, risulta attivo in alcuno dei mercati” in cui opera Mps, “dal punto di vista concorrenziale l’operazione si sostanzia nella sostituzione di un operatore con un altro”.