Il Mef ha indicato la consigliera per la poltrona di Falciai
SIENA. Stefania Bariatti è stata indicata dal Tesoro alla presidenza di Banca Mps. Bariatti è attualmente consigliere di amministrazione e verrà riconfermata. La futura presidente è la prima donna a guidare il consiglio di amministrazione nella storia della banca senese. Queste le sua prime dichiarazioni da presidente: “Ero giù soddisfatta di essere stata riconfermata in cda poi è arrivata questa sfida: ce la metteremo tutta per la realizzazione del piano con tutte le difficoltà che ha evidenziato Marco Morelli”.
All’assemblea generale di Mps iniziata alle 9.30 è presente il 75,53% del capitale, oltre il quorum richiesto. In apertura il presidente uscente Alessandro Falciai ha confermato le quote dei principali soci: Mef al 68,2 per cento, Generali al 4,319per cento, Mps ha in portafoglio il 3,181 per cento.
L’assemblea è chiamata a deliberare sulla copertura di 5,3 miliardi di perdite di cui 2,3 miliardi relative al bilancio del 2016, poi 2,5 miliardi maturate nei primi 9 mesi di quest’anno e 534 milioni di rettifiche al patrimonio netto. La copertura delle perdite attravesrso la riduzione del capitale sociale per lo stesso importo (5,3 mld), da 15,6 a 10,3 mld.
All’ordine del giorno anche delle modifiche statutarie. Tra questa l’abolizione del quroum minimo del 60% del capitale sociale per le delibere dell’assemblea in tema modifiche statutarie. Un orpello barocco, ai tempi funzionale a giustificare, almeno a livello formale e in linea con le disposizioni legislative, l’assenza di controllo della Fondazione Mps sulla banca. Oggi la Fondazione è titolare dello 0,026% di Mps, per un controvalore di circa 125mila euro. In precedenza, agli inizi degli anni duemila, possedeva circa il 58% della banca per un controvalore intorno a 4,5 miliardi di euro.
Anche la modifica degli articoli dello Statuto relativi al Cda riflettono la scomparsa della Fondazione Mps dai soci che contano. Il numero massimo dei consiglieri di amministrazione scende da 17 a 15. Alla lista più votata quella del Tesoro, vanno 12 consiglieri, a quella di minoranza targata Generali sono riservate tre poltrone. Prima la lista più votata, quella che faceva capo alla Fondazione Mps, aveva la metà dei consiglieri, non la maggioranza, anche ai fini di escludere controllo della Fondazione sulla banca.
“Ci sono tutte le premesse perché la banca possa essere un player importante”, ha detto il presidente uscente Alessandro Falciai, nell’intervento che ha aperto questa mattina l’assemblea, nel quale ha spiegato i motivi della sua rinuncia alla presidenza. “Gli uomini passano, le istituzioni restano – ha sottolineato -. Ho ritenuto opportuno ritirare la mia candidatura, l’ho fatto per difendere la banca. Non è opportuno parlare della vicenda nella quale sono coinvolto, ma sono certo che verrà fatta chiarezza”.
“Mi auguro che la banca possa proseguire il percorso di risanamento per il suo rilancio soprattutto a beneficio dell’economia senese”, ha detto il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich, intervenendo all’assemblea. “La Fondazione – ha aggiunto – ha vissuto una crisi ormai superata e per certi versi parallela a quella della banca, partecipando per quanto possibile agli ultimi aumenti di capitale. Continueremo a seguire con la massima attenzione nell’interesse della comunità senese, l’evoluzione della banca nei prossimi anni”.
“La complessità delle condotte ascritte ai singoli soggetti, le contestazioni mosse e le responsabilità degli ex vertici della Banca, che restano impregiudicate, nonostante la recente assoluzione di Mussari e Vigni dal reato di ostacolo alla vigilanza, impongono massima cautela nel valutare l’assetto informativo di cui disponevano le authorities e, per converso, l’eventuale responsabilità”. E’ quanto ha risposto la banca all’avvocato Paolo Emilio Falaschi che ha chiesto di sapere se Mps “abbia o meno provveduto o intenda almeno provvedere” a citare in giudizio per risarcimento danni la Banca D’Italia, la Consob e i ministri che si sono succeduti alla guida del Mef. “La banca – si legge nella risposta – segue comunque con massimo interesse i lavori della Commissione di inchiesta, nonché
l’andamento delle inchieste penali in corso e tutelerà, come sempre fatto, i propri interessi nelle sedi opportune”.
“Non posso anticipare niente sulla chiusura dell’anno ma le cose non cambiano in due mesi”, ha detto l’amministratore delegato Marco Morelli, in risposta agli interventi degli azionisti. “Se qualcuno crede che la banca in tema di ricavi nel giro di pochi mesi riesca a ripristinare le posizioni che aveva anni fa, si sbaglia”, ha sottolineato, precisando che “il recupero di Mps durerà anni. Al management non sfugge la complessità’ del momento. Il sottoscritto l’ha ben chiara, nonostante circostanze molto complicate”.
“Il consiglio d’amministrazione valuterà’ attentamente qualunque tipo di intervento in tema di responsabilità di chi c’era prima”. Lo ha sottolineato l’ad di Mps Marco Morelli, rispondendo alle domande degli azionisti. “Faremo qualunque tipo di azione a tutela della banca. Ma per prendere iniziative ci devono essere delle evidenze”.
Rispondendo, poi, alla nota dei sindacati sulla promozione di 49 dirigenti e sulla distribuzione di premi ai dipendenti, Morelli ha spiegato che “erano necessarie”. “Dal primo gennaio del 2012 – ha spiegato – i dirigenti di banca Mps sono passati da 500 agli attuali 326, di cui fanno parte i 49 dirigenti promossi nei giorni scorsi. Abbiamo una incidenza di dirigenti dell’1,24% per 24500 dipendenti, rispetto ad una media del sistema del 2,3%. Si tratta di nomine assolutamente necessarie e me assumo la responsabilità”.
Stefania Bariatti e’ stata nominata a larga maggioranza degli azionisti presenti nell’assemblea dei soci di oggi, presidente di Banca Mps per il periodo 2017/2019 su indicazione del Ministero dell’economia e finanze che della banca senese detiene oggi il 68% delle azioni. Bariatti e’ la prima donna nella storia a guidare la banca di Siena. Vicepresidente sara’ Antonio Turicchi sempre in quota ministero. Gli altri componenti del cda indicati dal Mef sono Marco Morelli, Maria Elena Cappello, Salvatore Mario Piazzolla, Nicola Maione, Roberto Lancellotti, Giuseppina Capaldo, Angelo Riccaboni, Michele Santoro, Fiorella Kostoris. Per la lista di Generali Marco Giorgino, Stefania Petruccioli, Giorgio Valerio Mari. Decisi anche i compensi che sono al lordo. Per ogni consigliere 65 mila euro l’anno, per il presidente 90 mila euro piu’ rimborsi spese. I sindaci revisori effettivi per la lista del Mef sono Raffaella Fantini e Paolo Salvadori, supplente Carmela Regina Silvestri, per la lista Generali Elena Cinderelli che sara’ la presidente del collegio sindacale, supplente Daniele Federico Monarca. I compensi per i sindaci effettivi 65 mila euro l’anno, per il presidente del collegio 80 mila euro piu’ rimborso spese.
Il comunicato di banca Monte dei Paschi