Rossi (Bankitalia): "I soldi dei salvataggi non sono soldi persi"
SIENA. Il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi si riunisce domani (31 gennaio) a Milano, verosimilmente per discutere sul piano industriale “ritoccato” da presentare al governo e alla Bce a breve.
Intanto il direttore di Bankitalia, Salvatore Rossi, spiega che i fondi che lo Stato destina al salvataggio delle banche, tra cui il Monte dei Paschi, non sono “soldi persi”. In un’intervista a Rtl 102.5 ha portato ad esempio il caso degli Stati Uniti nell’ultima crisi economica internazionale “con l’intervento pubblico dello Stato in molte grandissime banche, che poi dopo 2-3 anni sono state risanate e vendute con un guadagno per lo Stato e per i cittadini. Quindi non sono soldi persi”.
Rossi ha anche espresso un giodizio positivo sull’atteggiamento del Governo italiano con le autorità comunitarie sui conti pubblici: “Bene fa il governo a fare la faccia feroce verso chi vuole imporre in corcostanze eccezionali vincoli che all’apparenza sono ciecamente rigidi e che in realtà non lo sono”. Avrebbe potuto gestire meglio la Banca d’Italia le crisi bancarie? “Ovviamente – ha risposto il direttore generale – si può fare sempre meglio, tutti possono fare meglio, quindi anche noi forse potevamo fare meglio. Ovviamente ci siamo a lungo interrogati: potevamo fare meglio? La risposta che ci siamo dati è: tecnicamente no e siamo pronti a dimostrarlo in qualunque sede. Politicamente personalmente penso che forse ci siamo accori un po’ in ritardo che il gioco cambiava. Le regole europee del gioco stavano cambiando e stavano cambiando in modo politico, più che tecnico. La crisi europea del ’10-’11 che ha frammentato l’Europa, è passata un po’ anche attraverso le regole tecniche, quindi il ruolo nuovo della Commissioen Ue e di quella parte che si occupa di aiuti di Stato. Ma poi anche l’Unione Bancaria che pure ha tanti meriti e tanta ragion d’essere. Forse un po’ ci siamo illusi che tutto questo fosse per il bene dell’Italia, anche del risparmio italiano, e quindi anche delle banche italiane. Così non è stato”.
Sul fronte europeo, Danièle Nouy, presidentessa della Vigilanza europea sulle banche, pensa che invece sulle banche italiane ci sia molto da fare. In una lunghissima intervista concessa a Repubblica parla a 360 gradi della situazione europea ed italiana in particolare, con riferimento anche a Mps.