SIENA. E’ stato firmato il 1° agosto l’accordo tra Montepaschi e Sorgenia per la ristrutturazione del debito di 560 milioni di euro. Lo riporta Milanofinanza.it, che ha visto il documento reso pubblico perché classificato fra le operazioni a maggiore rilevanza con parte correlata. Sorgenia è infatti di comproprietà Mps, che detiene il 16,67% del capitale della capogruppo Nuova Sorgenia Holding e “strumenti finanziari partecipativi pari al 22% del totale”. Mps ha poi direttamente lo 0,03% di Sorgenia Spa e ha sottoscritto un prestito obbligazionario convertendo, pari al 22% del totale, di quest’ultima “a conversione obbligatoria in azioni ordinarie al verificarsi di determinati” eventi.
La controllata Sorgenia Puglia Spa, “ha raggiunto un pieno equilibrio finanziario e patrimoniale e il 28 luglio 2017 è stato perfezionato” fra la società in questione e le banche creditrici “un accordo di risoluzione e liberazione di garanzie con contestuale estinzione integrale dei debiti finanziari”. Per Sorgenia Puglia il nuovo accordo prevede la conferma della scadenza finale al 2021 delle esposizioni a medio-lumgo termine (33,6 milioni di euro), con revisione del piano di ammortamento e delle condizioni economiche.
“Il nuovo piano di ristrutturazione col gruppo – scrive MF – stabilisce per Sorgenia Spa il riscadenzamento delle esposizioni a medio-lungo termine (41,3 milioni di euro) e del prestito obbligazionario convertendo in essere (44 milioni di euro) con revisione delle condizioni economiche, la conferma delle linee di credito operative per cassa per 27 milioni di euro e firma per 81,9 milioni di euro (a questa ultima esposizione devono aggiungersi 13,5 milioni di euro “utilizzabili previa specifica controgaranzia da parte di un soggetto di gradimento di Mps “) “accordate con revisione delle condizioni economiche e delle modalità operative delle linee per firma”. Per quanto riguarda Sorgenia Power Spa la è prevista la trasformazione dell’attuale esposizione globale verso Mps di 318,5 milioni di euro (di cui 140,3 milioni di euro relativi ad un pool e 178,2 milioni di euro relativi a un finanziamento bilaterale) in parte in un prestito convertendo (in strumenti finanziari partecipativi) di 73,6 milioni di euro con scadenza 31 dicembre 2027. Per la quota non convertita di 244,9 milioni di euro è previsto il riscadenzamento al 2027, con revisione delle condizioni economiche”.
Sorgenia era indebitata per 1,8 miliardi con il sistema bancario, di cui 600 con la sola Mps. Poiché i vecchi soci non hanno non hanno ricapitalizzato il gruppo come richiesto delle banche Mps si è ritrovata azionista della Nuova Sorgenia, finendo tra gli incagli di Mps.