Manovra economica italiana e interventi della Bce temi del giorno
di Red
SIENA. Moody’s dovrà decidere entro il 17 settembre se declassare ulteriormente il rating italiano “Aa2” che tiene da giugno sotto osservazione. Siamo sempre sotto schiaffo delle agenzie di rating, e la politica minaccia, urla, blandisce e non fa niente di concreto per la difesa dei risparmiatori e dei cittadini che con la Borsa niente vogliono avere a che fare. Infatti, l’aspetto più assurdo delle vicende attuali è che le conseguenze negative sono per tutti, mentre i guadagni in borsa sono per i pochi che vi concorrono. La giornata di mercoledì ha visto l’arrivo del rimbalzo positivo. C’è poco da essere contenti, analisti indipendenti delineano uno scenario in ulteriore peggioramento e fino a oggi hanno avuto ragione. Le ragioni del recupero(4,24%) di Piazza Affari viene dalle notizie di un miglioramento della manovra economica e dalla decisione della Germania del sì al fondo salva euro, che per ora allontana lo spettro della dissoluzione dell’euro. Così il famoso Spread con il Bund scende a 330 punti, sempre un valore altissimo e pericoloso.
Nel parziale recupero dei bancari, MPS ha fatto bene la sua parte, mettendo a segno il +5,78% a euro 0,395. Un valore comunque patetico, che non rispecchia nemmeno quello degli asset della banca. Poi all’ora di cena, giusto per i titoli dei telegiornali, arriva la notizia che al Senato è stata votata la fiducia al Governo e al provvedimento economico. Proteste giuste o meno, provvedimenti velleitari più o meno, una manovra c’è. Ma la politica non abbassi l’attenzione, e non perché ora il provvedimento passa alla Camera: oggi i mercati faranno le pulci alla credibilità di quanto sancito, e agiranno senza pietà. Riduciamo l’approvazione della Ue a mero consenso di facciata, buono per tranquillizzare il popolino. Se si vedono delle crepe nei grandi numeri, la speculazione trarrà immediatamente le conseguenze negative per il mercato azionario. Un po’ come è stato per la semestrale di Rocca Salimbeni: per gli analisti le notizie positive di Vigni sono state semplicemente fuffa e sabbia negli occhi. Non hanno spostato di una virgola l’opinione sulla capacità della banca di tirarsi fuori dalla brutta situazione. Infatti dal presidente Mussari non è arrivato alcun comunicato, non c’era gloria da spartire!
Uno sguardo sugli avvenimenti mondiali della notte. Wall Street ha chiuso bene +2,47% nonostante le notizie sul rallentamento della crescita economica diffuse dal documento chiamato Beige Book preparato dalla Fed. Stamani Tokyo ha concluso con uno striminzito +0.3% che non lascia ben sperare sulle aperture europee. Infatti nonostante le chiusure positive è opinione diffusa che i dati negativi americani avranno impatto negativo. Si attende una certa vivacità nelle contrattazioni perché saranno diffusi molti dati macroeconomici sulle due sponde dell’Atlantico. C’è molta attenzione sulla Bce: continuerà ad acquistare titoli di stato italiani e spagnoli? Trichet è molto prudente sull’argomento, tra poco passerà la palla a un Mario Draghi (che, pur essendo italiano, ha mandato chiaramente a dire che la Banca centrale europea non sarà supporto inerte e consenziente al governo Berlusconi), ma è pur sempre la prima opzione per ridurre questo spread che ci assilla. Riflessi sui bancari verranno dalle affermazioni di Passera sulla eventuale ricapitalizzazione di Banca Intesa e dell’intervento di Banca d’Italia su B.P. Milano per evitare proroghe all’aumento di capitale in corso. Ma l’osservazione dei movimenti della Bce rimangono il punto focale della giornata in Europa.