Pare definitivamente archiviata la crisi del 2009
SIENA. L’Area Research di Banca Monte dei Paschi ha elaborato l’ottavo Art Market Report, in cui vengono sintetizzati i risultati definitivi del 2010 e analizzati quelli del ciclo 2005-2010 riferiti al mercato internazionale della pittura e delle altre arti minori, considerando i soli battuti delle maggiori case d’asta mondiali.
L’anno si chiude con eccezionali tassi di crescita in tutti i segmenti artistici esaminati e anche le evidenze degli indici periodali della pittura (MPS Art Old masters & 19° secolo Index, MPS Art Pre War Index e MPS Art Post War Index) e territoriali (il MPS USA Global Index, il MPS UK Global Index, il MPS UE Global Index e il Mps Asian Global Index) indicano che la ripresa sia ben avviata e appaia duratura.
Questi i principali punti della ricerca:
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Nel 2010 il mercato della pittura e quello dei beni artistici in generale hanno mostrato segnali di consistente progresso, rimbalzando dai minimi del 2009: nel confronto 2010/2009 il MPS Global Painting Art Index avanza del +45,8%.
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All’interno dei vari segmenti della pittura le variazioni a/a sono tutte decisamente positive, con il segmento Old Masters & 19° secolo miglior performer (+55,1%), a seguire i comparti Post War (+41,2%) e Pre War (+40,8%).
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Oltre al buon andamento dei dipinti antichi, si riscontra un interesse crescente per i disegni, dalla base d’asta generalmente più economica, gli arredi, le porcellane e i libri antichi: nel confronto 2010/2009 il MPS Antiquities Index è in aumento del +81,2%, rilevandosi il comparto che ha registrato in assoluto le performance migliori nel 2010.
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Anche gli altri indici delle “arti minori” segnalano quasi tutti importanti progressi: nel confronto 2010 vs 2009 il Mps Jewels Index avanza del +80,9%, il Mps Art Wine Index del +61,6%, il Mps Art Design Index del +35,7%, il Mps Photographs Index del +59,9%; l’unico comparto leggermente in flessione è quello rappresentato dal Mps Sculpture Index (-2,2%).
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Osservando il ciclo 2005-2010 negli indici pittorici: gli anni 2005-2006 non hanno vissuto momenti di particolare euforia, mentre è evidente come la pittura sia stata interessata dalla bolla speculativa del biennio 2007-2008, con successiva crisi del 2009 e ritrovata prosperità nel 2010.
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Nonostante la ripresa consistente registrata nell’ultimo anno, la scelta delle maggiori case d’asta di proporre cataloghi di opere d’arte dalle stime generalmente più contenute rispetto al recente passato non consente ancora il ritorno ai livelli pre-crisi: nel confronto 2010 vs 2008 il Mps Global Painting Art Index risulta in flessione del -28,9%.
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Per giustificare le straordinarie performance che tutti gli indici mostrano nel 2008, occorre sottolineare che, oltre alla speculazione in atto soprattutto sul mercato della Contemporanea e Moderna americano, comparto che in termini di fatturato incide maggiormente sull’aggregato totale, è determinante anche “l’effetto valuta”, in quanto nel I semestre 2008 il dollaro è risultato ai minimi storici sulle altre due valute di riferimento del mercato dei beni artistici (£ e €).
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La crescita nel 2010 è dovuta in parte ad un ritrovato clima di fiducia nei mercati anglosassoni, con il mercato americano tornato a rivestire in maniera determinante il ruolo di mercato leader in termini assoluti di fatturato, ma è stata caratterizzata anche da un contenimento dei prezzi medi avvenuto contestualmente ad una riduzione dei tassi di unsold, grazie ad un ridimensionamento delle aspettative da parte dei venditori da un lato e una più attenta valutazione e scelta di cataloghi da parte delle case d’asta dall’altro.
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Nella scomposizione territoriale del MPS Global Painting Art Index, si apprezza la ripresa, seppur volatile, delle piazze anglosassoni, che per volumi totali di fatturato coprono circa il 90% del campione. Più contenuta, lineare, e auspicabilmente duratura la crescita nell’Area Euro, le cui piazze tendenzialmente propongono cataloghi meno soggetti alle speculazioni.
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Seppur in termini assoluti di fatturato appaia ancora marginale, si segnala la crescita significativa dei mercati asiatici, dove l’emergere di nuove figure professionali e un’offerta sempre più completa da un lato, ma soprattutto, la disponibilità economica sempre maggiore dei compratori dall’altro lato, spinge molte case d’asta ad aprire in loco nuovi punti commerciali.
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Nella suddivisione del fatturato aggregato, emerge che Il segmento più importante dopo la pittura è rappresentato dai gioielli e orologi, che complessivamente pesano l’11,4%, a seguire arredi e antichità, con rispettivamente il 4,9% e il 4,8%; scultura, vini e foto pesano con percentuali marginali sia per il numero di aste ancora limitato, sia per i fatturati medi contenuti.
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La Borsa conferma quanto emerge dai citati Mps Art Indices a proposito della crescita del mercato dell’arte. L’andamento del MPS Art Market Value Index nel 2010 registra infatti un progresso del +67,8%, laddove lo S&P 500 è in leggero aumento (+11,1%) e il Fste Mib in cospicuo calo (-21,2%).