La dirigenza che chiede sacrifici non è disposta a farne. E resta al suo posto dopo i disastri compiuti
Dall’Associazione Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo un nuovo intervento sulle ultime notizie di banca Mps
SIENA. Assistiamo con enorme dispiacere all’involuzione che sta subendo la Banca MPS. Dobbiamo ammettere che la situazione si sta rivelando ancora peggiore di quanto da noi previsto, da anni, in tutte le sedi ufficiali (Assemblee MPS, dibattiti pubblici e Consiglio Comunale).
Le drastiche ed impensabili misure presentate dal CDA, in seguito al mutato piano normativo relativo ai pensionamenti, che si aggiungono alle previsioni di chiusura di 150 sportelli (una decisione che ha un costo teorico di oltre 1 miliardo di Euro), fanno ben capire la gravità della situazione della Banca, una gravità sempre nascosta da gran parte dei politici locali, e facilmente rapportabile alla situazione dell’Italia. La grande differenza che riscontriamo è che per il paese è stata adottata la strategia, condivisibile o no ma comunque corretta, di togliere il comando della ”nave” alle persone che sono state ritenute responsabili di averla portata in una situazione drammatica; stessa cosa non si può dire della Banca MPS, dove, con arroganza e presunzione inaccettabile, gli stessi manovratori che hanno compiuto un errore dietro l’altro vorrebbero continuare a dettare le condizioni, incrementando la confusione e, a questo punto, l’indignazione dei cittadini, dei dipendenti e degli azionisti, alle prese con sempre maggiori problemi occupazionali ed economici.
Il precedente Governo si è dimesso “in toto” mentre riguardo alla Banca MPS e alla Fondazione MPS praticamente nulla è cambiato; ribadiamo quindi quanto da noi già affermato riguardo alla necessità sia di una completa discontinuità della governance di Banca e Fondazione, sia di un deciso cambio di metodo oltre che di persone, ritenendo la sola sostituzione del DG Vigni una misura del tutto insufficiente.
Vogliamo anche ricordare che proprio coloro che sono a chiedere ora sacrifici così pesanti, se non umilianti, a dipendenti con redditi del tutto normali, oltre ad essere gli unici responsabili della crisi del MPS, continuano ad incassare compensi esagerati, sicuramente non adeguati ai loro requisiti e ai risultati ottenuti.
In questo senso siamo a chiedere se risulta al vero il fatto che il CDA, circa un anno fa, abbia provveduto alla variazione dei compensi all’alta Direzione, andando ad incrementare la quota fissa a discapito di quella variabile agganciata ai risultati; ciò alimenterebbe seri dubbi sulla loro consapevolezza di quanto stava per succedere.
Altra indiscrezione che necessita di chiarimenti riguarda la decisione di negare ai dipendenti la possibilità di monetizzare le ferie non godute, mentre risulterebbe che proprio negli ultimi tempi siano stati liquidati congrui importi per quelle di alcuni dirigenti apicali.
Pensiamo che, visto il particolare momento, questi dubbi debbano essere immediatamente fugati, magari da parte del costoso ufficio stampa, così attivo nei contatti e nelle promozioni con i media locali e nazionali. Sarebbe anche oltremodo grave che, mentre si impongono ai dipendenti sacrifici così drammatici, il gruppo dirigente perseveri in sprechi e sperperi di vario genere tipo il recente progetto di partnership con Cortina d’Ampezzo (dopo sfarzose auto blu, bollette telefoniche astronomiche, case pagate, segreterie particolari, doppi o tripli incarichi e altre cose di questo tipo). Da stigmatizzare anche la posizione dei Sindacati, che nulla hanno detto di fronte a scelte scellerate del passato, ed oggi, di fronte ad una grave e prevedibile crisi, chiamano il personale allo sciopero.
Anche per questi motivi la nostra Associazione ha promosso la nascita dell’Associazione degli azionisti del MPS; non abbiamo più l’intenzione di dare deleghe in bianco a chi ha dimostrato di non meritarle, e vogliamo che i cittadini abbiano il sacrosanto diritto di esercitare un capillare controllo su tutti gli importanti Enti del territorio.
Possiamo concordare sul fatto che tutti debbono concorrere con sacrifici al salvataggio del Nostro Monte ma non è accettabile il metodo lineare dei tagli; chi ha sbagliato, e non sono certo gli impiegati ed i Quadri della rete e DG, deve pagare più degli altri. Ci auguriamo che il Dr Viola si adoperi per trovare una soluzione più coerente e meno dura per i più deboli ed incolpevoli.