Alle 9:20 +3,56% sull'onda degli accordi internazionali
di Red
SIENA. Che c’entriamo noi con i problemi della Grecia che raccontò bugie per entrare nell’Eurozona e poi ha collezionato solo passivi su passivi? La finanza ormai è una realtà globale e al piccolo risparmiatore, che pensava di essersi fatto una rendita “certa” investendo nell’istituto di credito cittadino princeps, non poteva immaginare vedersi rovinata la rendita per la vecchiaia da fatti che avvengono altrove. Ieri mattina, resisi conto di aver trovato un accordo per gestire il default ellenico, i ministri delle finanze dell’Eurogruppo hanno fatto trapelare indiscrezioni che hanno lanciato le borse di mezzo mondo, permettendo anche al titolo MPS un recupero dopo i mini-massimi di lunedì. Oggi Barack Obama attenderà i risultati ufficiali: potrebbero rilanciare l’economia europea e di riflesso quella americana, quindi innescare un giro virtuoso che faccia salire i mercati.
Chiusura del comparto bancario: Intesa SanPaolo ha guadagnato il 6,61% a 1,646 euro, Monte dei Paschi il 6,40% a 0,505 euro, Unicredit il 5,90% a 1,256 euro, Ubi Banca il 4,49% a 3,49 euro, Banco Popolare il 3,03% a 1,43 euro. Eccellente anche Popolare di Milano (+6,95% a 1,57 euro) che ha presentato il piano industriale 2011-2015. Wall Street ha chiuso bene, ieri notte e si spera sia di buon auspicio: anche in America sono girati rumours positivi sulla gestione del deficit statale degli USA. Oggi si riparte di gran carriera perché il vertice di ieri tra Merkel e Sarkozy ha dato i risultati sperati: il conto dell’emergenza Grecia se lo divideranno in tanti, particolarmente le banche. Almeno MPS sembra poco toccata avendo nel suo portafoglio ben pochi titoli di stato ellenici, ma una parte di ”tassa” europea toccherà anche a Rocca Salimbeni. Nel dopoborsa la banca ha emesso un comunicato che celebra la sottoscrizione al 99,91% dell’aumento di capitale, ma la notizia era già stata anticipata e non avrà riflesso sulla seduta odierna. Conta più che il rasserenamento internazionale conseguente alla risoluzione dei principali problemi di crisi potrebbe dare valore al titolo bancario senese riportandolo verso quel 0,8-0,9 euro ad azione che auspicano tutti gli analisti finanziari, agenzie di rating comprese, dando giustizia al piano di rilancio e di taglio dei costi che indubbiamente sta avendo un certo successo. Poi ci sarà la semestrale, di cui non si può prevedere adesso l’esito, e che farà chiarezza circa la necessità di un ulteriore aumento di capitale. L’evento è previsto per venerdì 26 agosto.
Il sindaco Ceccuzzi ha affermato che metterà mano a Banca e Fondazione nel prossimo settembre: “necessario un nuovo indirizzo nella politica della Fondazione e Siena non perderà Montepaschi”. Entro la fine dell’anno la Fondazione dovrà presentare il nuovo piano triennale, c’è da “ricostituire e riqualificare il patrimonio,attuando una politica delle erogazioni prudente”. Visto che una relazione ufficiale del costo e delle minusvalenze procurate al conto economico di Palazzo Sansedoni nessuno ce l’ha raccontata, esaurite le riserve speciali non ci saranno erogazioni per nessuno per i prossimi dieci anni. Pagherà l’attendismo?