Fondazione e creditori si mettono d'accordo, Per non dover discutere con la Consob
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di Red
SIENA. Evoluzione continua in casa Fondazione MPS. Riferiscono le agenzie che Mediobanca e Credit Suisse, i due istituti di credito esposti per ben 490 milioni nei confronti di Palazzo Sansedoni, avrebbero recapitato a Siena una nuova proposta di liberatoria sui titoli Montepaschi. Che sia paura dell’intervento Consob che potrebbe sparigliare tutto (per questo la Fondazione ha dato pubblicità alla cosa che teoricamente sarebbe potuta rimanere riservata) o un tentativo di sbloccare una situazione impantanata da giorni su come procedere al riparto del ricavato della vendita di azioni MPS tra i due creditori principali e il famoso “pool” di 10 istituti coordinati da Jp Morgan). In Fondazione si respirerebbe un aria più distesa.
In fondo, il tempo che stringe non avvantaggia nessuno dei contendenti in campo, anzi, rischia di deprezzare il valore dell’investimento e mortificare la volontà di intervento. Anche Gabriello Mancini ha bisogno di liquidità per l’ex-gigante dell’Acri: per onorare comunque le scadenze di fine giugno (circa 200 milioni), per trovare quei 50 milioni indispensabili per evitare la bancarotta sul territorio e salvaguardare la pax sociale, perché i mutui contratti dagli enti locali sono tanti.
Sul fronte della banca, finalmente esce allo scoperto Salvatore Mancuso, il capo del fondo Equinox: “Non abbiamo mai chiesto la presidenza, mai, mai. E’ un dibattito che non c’è mai stato, i giornali ci hanno ricamato”. Partecipando stamattina alla presentazione dell’anno accademico alla Iulm, avrebbe così gli ipotizzati dissidi con l’ex numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, il vero candidato ufficiale per la successione a Giuseppe Mussari alla presidenza di Rocca Salimbeni. L’interesse del fondo sarebbe quello di “una quota importante” del capitale della banca senese, rilevandola dall’attuale azionista di maggioranza, la Fondazione, intenzionata a scendere ulteriormente dall’attuale 49,1% a circa il 34%. Viene confermato da Mancuso l’interesse a entrare nell’operazione da parte di Clessidra Sgr. “Stiamo ragionando, facciamo lo stesso mestiere”, ha dichiarato a questo proposito, smentendo chi riteneva che l’intervento del fondo di Claudio Sposito nella partita fosse da considerare contrapposto rispetto all’azione di Equinox. Questo, per Mancuso, il significato dell’investimento in banca MPS: “Siamo sempre stati interessati. Abbiamo un progetto industriale. Il nostro lavoro è sempre quello di fare gli azionisti di minoranza e di condividere le strategie valorizzando la società target. Ci proponiamo di stare insieme alla maggioranza in Consiglio. Non siamo azionisti finanziari”.
Non è esattamente il socio più gradito a chi vuole fare finanza politica, ovviamente: dovesse arrivare le poltrone degli amici degli amici dovranno essere liberate. Alla fine non tutto il male viene per nuocere. Questo perciò taglierebbe la possibilità a Mussari di rientrare dalla finestra come ad e spingerebbe in un angolo Gabriello Mancini.