Tra le altre decisioni la riduzione del personale e la maggiore informattizzazione della banca
di Augusto Mattioli
SIENA. Il piano industriale di Banca Mps, presentato nel consiglio d’amministrazione di ieri (14 ottobre), nel corso di una seduta durata circa sette ore, dovrebbe essere approvato nella riunione in programma a Milano martedì 24 ottobre. Una decisione attesa da tempo dal mondo politico e ed economico del nostro paese che spera in una soluzione concreta ai problemi della banca (ancora?) senese. Un piano la cui adozione è stata ritardata dalle vicende societarie che hanno portato alla nomina come amministratore delegato di Marco Morelli e alle dimissioni del presidente Massimo Tononi.
Ora sono in molti ad aspettare che Morelli faccia quel cambio di passo (che chi l’ha deciso pensava non potesse avvenire con Fabrizio Viola), necessario per far capire che al Monte dei Paschi ora è il momento delle decisioni concrete sul suo funzionamento che si aspettano la politica, il mondo delle banche e della finanza nazionale e internazionale. Nonché le autorità monetarie italiane ma soprattutto europee.
Ovviamente resta in piedi la questione dei crediti deteriorati vera palla al piede per la banca. A quanto si apprende il piano industriale conterebbe provvedimenti consistenti sulla riorganizzazione della rete, con una conseguente contrazione delle filiali della banca. Il che avrebbe conseguenze importanti sul personale dipendente. Che in ogni caso dovrebbe uscire, questa sarebbe la linea del piano industriale non con veri e propri licenziamenti ma con una politica di accompagnamento alla pensione. Si punterebbe poi anche ad una forte informatizzazione della banca, sempre in funzione di una maggiore efficienza.