Presentata la lista dei 100 maggiori debitori, ma resterà secretata
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ROMA. Resta secretata l’attesa lista dei primi 100 grandi debitori di Mps, che l’ad Marco Morelli e il presidente Alessandro Falciai hanno presentato oggi (23 novembre) in audizione alla Commissione d’inchiesta sulle banche .
Gli attuali (e futuri) vertici del Monte sono stati ascoltati oggi (23 novembre) in Commissione. Marco Morelli, in un’audizione scretata più volte su richeista dei commissari, ha affermato che “la ripresa della banca, il ritorno ad una redditività sostenibile e il recupero delle quote di mercato non si possono materializzare in breve tempo ma richiederanno diversi esercizi. Il management, qualunque esso sia, ha bisogno di tempo per perseguire gli obiettivi del piano di ristrutturazione pluriennale. Devo essere franco, la risoluzione dei problemi della precedente gestione richiederanno un lungo lasso di tempo”.
Morelli ha ssottolineato che la politica ha avuto il suo ruolo sul Monte, poiché il referendum costituzionale del 4 dicembre diede il colpo di grazia a un aumento da 5 miliardi già in odore di fallimento, dato il no della Bce a una proroga dei tempi per la ricapitalizzazione.. “Il progressivo deterioramento del quadro ambientale a seguito del referendum ha determinato l’impossibilità dell’operazione”. Mentre la richiesta della proroga al 20 gennaio fatta alla Bce “avrebbe consentito agli investitori di valutare con più calma il quadro politico”.
Mps inizia, pien piano, a recuperare la fiducia delle imprese del territorio, un po’ meno dei risparmiatori. Lo dimostra il dato sulla raccolta al 30 settembre, reso noto dallo stesso Morelli in commissione. Nei primi nove mesi “sono stati recuperati 11 miliardi in termini di raccolta in modo diffuso su base geografica. La ripresa è legata alle pmi e al settore corporate più che ai risparmiatori”. -Ma nel il Monte ha perso masse bancarie per oltre 40 miliardi, di cui quasi 28 miliardi di raccolta, e quasi 12-13 miliardi di stock di impieghi.
Per rimettere in sesto la banca sono necessari tagli al personale e chiusure di filiali. Morelli ha spiegato che nel corso di quest’anno sono state completate “1.800 uscite. Il resto è spalmato tra il 2018 e il 2021″.
Il Mef, azionista di controllo e prossimo al 70 per cento, ha presentato la lista per il nuovo board di Montepaschi, confermando Falciai e Morelli. Il presidente di Mps ha commentato: “Stanotte il Mef ha presentato la nuova lista dove c’è una buona componente di continuità, che io reputo benefica, perché sicuramente i temi affrontati in passato si ri-proietteranno nei prossimi mesi e anni”.