Ma è pronta la ricapitalizzazione preventiva dello Stato. Da Bundesbank nessun veto
ROMA. Fonti del dicastero guidato dal ministro Pier Carlo Padoan informano che al ministero dell’Economia e delle Finanze “c’è fiducia che l’operazione di aumento di capitale decisa dal consiglio di amministrazione di Mps si possa concludere con successo. Qualora l’operazione non avesse successo, interverrebbe la ricapitalizzazione preventiva dello Stato secondo le previsioni dell’art. 32 della BRRD. La continuità della banca e il risparmio dei clienti verranno quindi preservati in qualunque scenario”.
Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, durante un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung a proposito del caso MPS e della situazione in generale delle banche italiane, ha lasciato capire che l’Europa non si metterà di traverso nel caso in cui l’aiuto pubblico dovesse rilevarsi necessario. “In linea di principio non si può mai escludere che uno Stato sia coinvolto nella soluzione di una crisi bancaria in aggiunta agli investitori”, ha dichiarato il membro della BCE, spiegando che si possono risparmiare dalle perdite alcune categorie di investitori, ma “le regole del bail in non dovrebbero essere ammorbidite”.
L’ad di Mps, Marco Morelli, in un messaggio video ai dipendenti della banca, riferendosi agli investitori che si erano detti interessati a partecipare all’operazione da 5 miliardi per il rafforzamento patrimoniale della banca, ha detto: “E’ nostro dovere valutare tutte le strade per verificare se è possibile completare un’operazione di mercato. Allo stesso tempo, siamo pronti a ricorrere tempestivamente a tutte le misure possibili per mettere in sicurezza la banca”, affinché “abbia davanti a sé un percorso di crescita e stabilità nei prossimi anni, portando avanti il proprio progetto industriale”.
Poi ringraziando i dipendenti ha parlato comunque di “situazione molto difficile”. “Non c’è dubbio che il cambiamento del quadro politico istituzionale post 4 dicembre ha di fatto reso impossibile rendere vincolanti le manifestazioni di interesse che avevamo ricevuto”.