SIENA. “Mps sarà il terzo polo lontano dai salotti”. Così titolava oggi (23 maggio) La Repubblica nelle pagine “Imprese e Mercati”. L’intervista al Presidente della Banca Mps, l’avvocato Giuseppe Mussari, fa il punto sul presente e futuro dell’istituto di credito senese.
Dal commento “totalmente positivo” che Mussari dà alla sottoscrizione dell’aumento di capitale per affrontare l’acquisizione di Antonveneta alla sottoscrizione di nuove responsabilità derivate proprio da quei 5 milioni di euro “chiesti” ai soci e sottoscritti dal 99,54% dell’azionariato.
“Inizia una nuova storia – dice Mussari al giornalista Ahdrea Greco – all’insegna della crescita sostenibile e replicabile. Una gestione orientata alla continuità, che non è stabilità ma neanche ricerca di profitti effimeri, una tantum”.
Il baricentro resta Siena ma il rapporto costi/ricavi si riduce. La garanzia è data dal presidente della Banca Mps che azzarda dei numeri: “a fine piano (2011) il rapporto tra costi e ricavi sarà al 47% allineato ai migliori”.
Il numero uno della banca senese si dilunga, poi, sulle ragioni della crisi, ovvero sul fallimento del modello mercatista che non ha tenuto conto dei problemi reali e che ha influenzato la finanza fino a creare una condizione di disagio esteso nella popolazione. “Sarebbe utile un ragionamento più profondo sui valori di riferimento su cui poi basare i numeri. E subordinare la crescita al benessere della popolazione” ha detto Mussari.
I tempi lo richiedono: “le banche devono stare vicine ai consumatori”. Così Mussari replica al giornalista che “punzecchia” sulla convergenza di pensiero tra un esponente del neo Pd ed il nuovo Ministro dell’Economia, il forzista Giulio Tremonti. La questione “mutuo” viene indicata ad esempio anche dal Presidente di Banca Mps, che precisa l’impegno che l’istituto senese ha già preso con i suoi correntisti. “Le banche devono saper fornire soluzioni a problemi complessi, questo è stare dentro il Paese”.
Mussari, infine, rifiuta ogni possibile “dietrologia” in merito alle future operazioni della Banca. Solo core business e nessun “approdo estero” per la banca senese: almeno fino al 2011. “Inutile ipotizzare scenari futuri – ha concluso Mussari – il futuro è già questo.
Dal commento “totalmente positivo” che Mussari dà alla sottoscrizione dell’aumento di capitale per affrontare l’acquisizione di Antonveneta alla sottoscrizione di nuove responsabilità derivate proprio da quei 5 milioni di euro “chiesti” ai soci e sottoscritti dal 99,54% dell’azionariato.
“Inizia una nuova storia – dice Mussari al giornalista Ahdrea Greco – all’insegna della crescita sostenibile e replicabile. Una gestione orientata alla continuità, che non è stabilità ma neanche ricerca di profitti effimeri, una tantum”.
Il baricentro resta Siena ma il rapporto costi/ricavi si riduce. La garanzia è data dal presidente della Banca Mps che azzarda dei numeri: “a fine piano (2011) il rapporto tra costi e ricavi sarà al 47% allineato ai migliori”.
Il numero uno della banca senese si dilunga, poi, sulle ragioni della crisi, ovvero sul fallimento del modello mercatista che non ha tenuto conto dei problemi reali e che ha influenzato la finanza fino a creare una condizione di disagio esteso nella popolazione. “Sarebbe utile un ragionamento più profondo sui valori di riferimento su cui poi basare i numeri. E subordinare la crescita al benessere della popolazione” ha detto Mussari.
I tempi lo richiedono: “le banche devono stare vicine ai consumatori”. Così Mussari replica al giornalista che “punzecchia” sulla convergenza di pensiero tra un esponente del neo Pd ed il nuovo Ministro dell’Economia, il forzista Giulio Tremonti. La questione “mutuo” viene indicata ad esempio anche dal Presidente di Banca Mps, che precisa l’impegno che l’istituto senese ha già preso con i suoi correntisti. “Le banche devono saper fornire soluzioni a problemi complessi, questo è stare dentro il Paese”.
Mussari, infine, rifiuta ogni possibile “dietrologia” in merito alle future operazioni della Banca. Solo core business e nessun “approdo estero” per la banca senese: almeno fino al 2011. “Inutile ipotizzare scenari futuri – ha concluso Mussari – il futuro è già questo.
Z.R.