Bloomberg News dice di avere in mano le prove
di Red
SIENA. La ghiotta notizia che, se confermata, potrebbe dare uno scossone clamoroso alla carriera di Giuseppe Mussari all’Abi, viene rivelata dall’agenzia di stampa Bloomberg, che cita un documento di circa 70 pagine chiamato “Progetto Santorini”, che sarebbe finito nelle mani di Bloomberg News. Nel 2008 (come ultimo tentativo dell’ex presidente di Rocca Salimbeni prima di procedere alla richiesta dei Tremonti bond per 1,9 miliardi di euro ricevuti dopo il febbraio 2009) Deutsche Bank avrebbe messo a punto per Monte dei Paschi di Siena un derivato nel pieno della crisi finanziaria, finalizzato a nascondere le perdite della banca senese. In particolare DB avrebbe prestato 1,5 miliardi di euro a Monte Paschi nel dicembre del 2008 in una transazione denominata appunto Project Santorini. L’operazione – secondo la ricostruzione di Bloomberg News – avrebbe aiutato la banca senese a mitigare 367 milioni di euro di perdite derivanti da un precedente contratto in derivati con Deutsche Bank. Come parte dell’accordo la banca italiana avrebbe fatto una “losing bet” (una scommessa perdente) sul valore dei titoli di Stato, secondo le valutazione di sei esperti consultati sul documento dalla stessa Bloomberg. Secondo La Repubblica dell’operazione se ne sarebbe occupato il banchiere Dario Schiraldi. L’operazione mostra come le banche di investimento abbiano messo a punto prodotti opachi che anni dopo lasciano le aziende e contribuenti con perdite impossibili. Lo scorso dicembre il Tribunale di Milano ha accusato quattro banche, tra cui la stessa Deutsche Bank, guidata da Anshu Jain, di aver frodato il Comune di Milano attraverso un contratto derivato di interest rate swap. Da Francoforte la banca ha fatto sapere di aver seguito nell’operazione i propri rigidi criteri interni di condotta e che il cliente ha avuto i propri advisor finanziari. Il Monte dei Paschi non ha commentato, ma non ha nemmeno mai reso pubblico nulla nei suoi bilanci. L’operazione ha comunque ottenuto il via libera del Global Market Risk Assessment Committee di Deutsche Bank, riconducendo così la responsabilità ultima del progetto Santorini allo stesso Jain e al capo dell’investment banking Colin Fan: ma anche i legislatori tedeschi hanno criticato certe pratiche delle banche d’affari.
Tutte le magagne nate prima, intorno e dopo l’acquisizione di Antonveneta stanno venendo a galla clamorosamente. La banca padovana fu pagata, si sa solo adesso con una certa approssimazione, 17 miliardi di euro, ma in cassa non c’era alcuna capacità economica di sostenere l’acquisto né si trovò un organo di vigilanza che bloccasse il pessimo affare facendolo notare. Il 2009 si chiuse con un calo del titolo del 49% e dei profitti del 47%. Nello stesso periodo, MPS aveva maturato una perdita di 367 milioni su un contratto derivato aperto con Deutsche Bank e relativo a una quota del Monte dei Paschi in Intesa Sanpaolo. La crisi finanziaria aveva fatto crollare le azioni di Intesa con una perdita del 50% del valore e mettendo la banca senese nelle condizioni di registrare una perdita nei bilanci. Ma il Consiglio di Amministrazione di allora piuttosto che riportare una minusvalenza ha preferito rimpiazzare l’operazione. Alla discussione per rivedere il tutto partecipò anche l’allora direttore finanziario del Monte dei Paschi, Marco Morelli, oggi numero uno di Bank of America in Italia. Nacque così l’operazione Santorini, dal nome della vulcanica isola greca attribuito a una veicolo finanziario irlandese. Monte dei Paschi adopera questo veicolo finanziario irlandese, parcheggiato nella banca dal 2006, quando ne fu acquistata una quota. DB apre due opzioni (digital option) con Mussari e Vigni sull’andamento dei tassi di interesse legati all’euro. Una sarebbe stata positiva per Deutsche Bank, l’altra per Monte dei Paschi. Dai documenti sembrerebbe che la banca tedesca incassi fin da subito circa 60 milioni di euro per un prestito con scadenza a fine 2018. E che la banca senese abbia fornito una garanzia ai tedeschi contro la svalutazione di titoli di Stato italiani, venduti ai tedeschi, per un ammontare di 1,5 miliardi di euro. Nel 2007, l’operazione Santorini ha generato perdite per 87 milioni di euro, nel 2008 per 62 milioni, mentre nel 2009 la liquidazione dell’operazione ne ha portate 224,4 milioni. (Bloomberg). E’ giunta l’ora che nella Rocca si faccia chiarezza e si riveli quante e per quali importi sono state fatte scommesse perdenti sui derivati; fino ad oggi ai masimi livelli ci era stato detto che il sistema bancario italiano era solido perchè immune da certe pratiche.
SIENA. La ghiotta notizia che, se confermata, potrebbe dare uno scossone clamoroso alla carriera di Giuseppe Mussari all’Abi, viene rivelata dall’agenzia di stampa Bloomberg, che cita un documento di circa 70 pagine chiamato “Progetto Santorini”, che sarebbe finito nelle mani di Bloomberg News. Nel 2008 (come ultimo tentativo dell’ex presidente di Rocca Salimbeni prima di procedere alla richiesta dei Tremonti bond per 1,9 miliardi di euro ricevuti dopo il febbraio 2009) Deutsche Bank avrebbe messo a punto per Monte dei Paschi di Siena un derivato nel pieno della crisi finanziaria, finalizzato a nascondere le perdite della banca senese. In particolare DB avrebbe prestato 1,5 miliardi di euro a Monte Paschi nel dicembre del 2008 in una transazione denominata appunto Project Santorini. L’operazione – secondo la ricostruzione di Bloomberg News – avrebbe aiutato la banca senese a mitigare 367 milioni di euro di perdite derivanti da un precedente contratto in derivati con Deutsche Bank. Come parte dell’accordo la banca italiana avrebbe fatto una “losing bet” (una scommessa perdente) sul valore dei titoli di Stato, secondo le valutazione di sei esperti consultati sul documento dalla stessa Bloomberg. Secondo La Repubblica dell’operazione se ne sarebbe occupato il banchiere Dario Schiraldi. L’operazione mostra come le banche di investimento abbiano messo a punto prodotti opachi che anni dopo lasciano le aziende e contribuenti con perdite impossibili. Lo scorso dicembre il Tribunale di Milano ha accusato quattro banche, tra cui la stessa Deutsche Bank, guidata da Anshu Jain, di aver frodato il Comune di Milano attraverso un contratto derivato di interest rate swap. Da Francoforte la banca ha fatto sapere di aver seguito nell’operazione i propri rigidi criteri interni di condotta e che il cliente ha avuto i propri advisor finanziari. Il Monte dei Paschi non ha commentato, ma non ha nemmeno mai reso pubblico nulla nei suoi bilanci. L’operazione ha comunque ottenuto il via libera del Global Market Risk Assessment Committee di Deutsche Bank, riconducendo così la responsabilità ultima del progetto Santorini allo stesso Jain e al capo dell’investment banking Colin Fan: ma anche i legislatori tedeschi hanno criticato certe pratiche delle banche d’affari.
Tutte le magagne nate prima, intorno e dopo l’acquisizione di Antonveneta stanno venendo a galla clamorosamente. La banca padovana fu pagata, si sa solo adesso con una certa approssimazione, 17 miliardi di euro, ma in cassa non c’era alcuna capacità economica di sostenere l’acquisto né si trovò un organo di vigilanza che bloccasse il pessimo affare facendolo notare. Il 2009 si chiuse con un calo del titolo del 49% e dei profitti del 47%. Nello stesso periodo, MPS aveva maturato una perdita di 367 milioni su un contratto derivato aperto con Deutsche Bank e relativo a una quota del Monte dei Paschi in Intesa Sanpaolo. La crisi finanziaria aveva fatto crollare le azioni di Intesa con una perdita del 50% del valore e mettendo la banca senese nelle condizioni di registrare una perdita nei bilanci. Ma il Consiglio di Amministrazione di allora piuttosto che riportare una minusvalenza ha preferito rimpiazzare l’operazione. Alla discussione per rivedere il tutto partecipò anche l’allora direttore finanziario del Monte dei Paschi, Marco Morelli, oggi numero uno di Bank of America in Italia. Nacque così l’operazione Santorini, dal nome della vulcanica isola greca attribuito a una veicolo finanziario irlandese. Monte dei Paschi adopera questo veicolo finanziario irlandese, parcheggiato nella banca dal 2006, quando ne fu acquistata una quota. DB apre due opzioni (digital option) con Mussari e Vigni sull’andamento dei tassi di interesse legati all’euro. Una sarebbe stata positiva per Deutsche Bank, l’altra per Monte dei Paschi. Dai documenti sembrerebbe che la banca tedesca incassi fin da subito circa 60 milioni di euro per un prestito con scadenza a fine 2018. E che la banca senese abbia fornito una garanzia ai tedeschi contro la svalutazione di titoli di Stato italiani, venduti ai tedeschi, per un ammontare di 1,5 miliardi di euro. Nel 2007, l’operazione Santorini ha generato perdite per 87 milioni di euro, nel 2008 per 62 milioni, mentre nel 2009 la liquidazione dell’operazione ne ha portate 224,4 milioni. (Bloomberg). E’ giunta l’ora che nella Rocca si faccia chiarezza e si riveli quante e per quali importi sono state fatte scommesse perdenti sui derivati; fino ad oggi ai masimi livelli ci era stato detto che il sistema bancario italiano era solido perchè immune da certe pratiche.