Potranno votare solo quanti erano soci della banca il 15 novembre
SIENA. La data fatidica del 24 novembre si avvicina rapidamente e al momento manca la certezza che si faccia: pare non sia sicuro il raggiungimento del quorum del 20 per cento necessario per deliberare sull’aumento di capitale senza diritto di opzione. L’azionariato risulta fortemente frazionato a causa delle vendite degli ultimi tempi e della natura speculativa assunta dalle azioni Mps. Incrementata la presenza di hedge fund e ridotta quella dei fondi che investono in un’ottica di medio-lungo termine.
Il nucleo stabile degli azionisti (Tesoro, Fondazione Mps, Alessandro Falciai, Axa e Fintech) rappresenta oggi il 12 per cento circa del capitale. Così Mps ha incaricato la società Morrow Sodali di sollecitare deleghe tra gli azionisti retail.
Tra martedì e mercoledì della prossima settimana si dovrebbe capire se la caccia agli azionisti, su cui lavorano in molti, potrà garantire lo svolgimento dell’assemblea, nella quale è consentito il voto ai soci alla data dello scorso 15 novembre.