Parere favorevole all'operazione dal 96,68 dei soci. L'intervento della presidente della Fondazione Mps, Mansi
SIENA. L’Assemblea degli azionisti di Banca Mps ha approvato questa mattina (21 maggio) il maxi-aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Ben il 96,68 del capitale presente ha dato il suo voto favorevole alla operazione, tenuto conto che fino all’ultimo momento si è temuto di non raggiungere il quorum (del 33,3 per cento) necessario per poter dare avvio alla seduta. I soci presenti, infatti, detenevano il 34,77 per cento del totale azionario.
Il presidente Mps, Alessandro Profumo, ha spiegato che l’azzeramento del capitale di Banca Mps “è stato evitato grazie agli aiuti di Stato”. Lo ha puntualizzato in risposta alle domande di alcuni azionisti. “Mps – ha aggiunto Profumo – decise per l’intervento pubblico e non per l’aumento di capitale per evitare rischi sistemici derivanti da un eventuale fallimento della ricapitalizzazione. Senza quanto abbiamo fatto in questi ultimi due anni, questa banca non esisterebbe più. Questo deve essere chiaro”.
“Rimango sempre più stupefatto da queste assemblee: c’è un senso di ingratitudine che esce da questi interventi”, ha detto prima di dare il via alle votazioni, rivolgendosi ai soci presenti. “Vi chiedo di citare un caso, con nomi e cognomi, in cui noi non siamo stati indipendenti – ha proseguito – e da quel momento possiamo iniziare a discutere. Se non avessimo fatto cio’ che abbiamo fatti in questi due anni non esisterebbe più e non esisterebbe più neppure la Fondazione”.
“So solo che il mio incarico scade il prossimo anno”, ha precisato Profumo parlando con i giornalisti che al termine dell’assemblea gli hanno chiesto se pensa ad una conferma alla presidenza della Banca. Profumo, parlando della composizione dell’attuale consiglio, ha precisato che i mandati durano tre anni e ha aggiunto che nel patto di sindacato firmato dalla Fondazione Mps con i soci del Sudamerica, da parte della stessa ci sia “il miglior sforzo per ribilanciare la presenza in consiglio con l’ingresso di duerappresentanti”. Un cambiamento che si verificherà “a conclusione dell’aumento. Ritengo che ci sarà la sostituzione di due consiglieri. Mentre nella primavera prossima ci sarà il rinnovo del Cda con la nuova base azionaria”.
Il presidente Mps, Alessandro Profumo, ha spiegato che l’azzeramento del capitale di Banca Mps “è stato evitato grazie agli aiuti di Stato”. Lo ha puntualizzato in risposta alle domande di alcuni azionisti. “Mps – ha aggiunto Profumo – decise per l’intervento pubblico e non per l’aumento di capitale per evitare rischi sistemici derivanti da un eventuale fallimento della ricapitalizzazione. Senza quanto abbiamo fatto in questi ultimi due anni, questa banca non esisterebbe più. Questo deve essere chiaro”.
“Rimango sempre più stupefatto da queste assemblee: c’è un senso di ingratitudine che esce da questi interventi”, ha detto prima di dare il via alle votazioni, rivolgendosi ai soci presenti. “Vi chiedo di citare un caso, con nomi e cognomi, in cui noi non siamo stati indipendenti – ha proseguito – e da quel momento possiamo iniziare a discutere. Se non avessimo fatto cio’ che abbiamo fatti in questi due anni non esisterebbe più e non esisterebbe più neppure la Fondazione”.
“So solo che il mio incarico scade il prossimo anno”, ha precisato Profumo parlando con i giornalisti che al termine dell’assemblea gli hanno chiesto se pensa ad una conferma alla presidenza della Banca. Profumo, parlando della composizione dell’attuale consiglio, ha precisato che i mandati durano tre anni e ha aggiunto che nel patto di sindacato firmato dalla Fondazione Mps con i soci del Sudamerica, da parte della stessa ci sia “il miglior sforzo per ribilanciare la presenza in consiglio con l’ingresso di duerappresentanti”. Un cambiamento che si verificherà “a conclusione dell’aumento. Ritengo che ci sarà la sostituzione di due consiglieri. Mentre nella primavera prossima ci sarà il rinnovo del Cda con la nuova base azionaria”.
Di seguito l’intervento più atteso: quello della presidente della Fondazione Mps, Antonella Mansi.
“Nel corso dei primi mesi dell’anno la Fondazione ha portato a termine l’annunciato processo di cessione di una quota rilevante della Banca. Ciò ha consentito di mettere in sicurezza l’Ente, preservandone il patrimonio, grazie alla totale estinzione del debito nei confronti dei creditori finanziari, e di raggiungere una sostanziale diversificazione dell’attivo, al cui interno la partecipazione nella Banca continuerà a rivestire un peso significativo, ma non più predominante
Al termine di tale impegnativo percorso, la Fondazione è in grado di continuare a rivestire un ruolo strategico quale investitore istituzionale della Conferitaria, mantenendo l’importante legame storico con il territorio di riferimento e contribuendo alla stabilità dell’assetto societario.
Oggi la situazione dell’Ente, contrariamente al dicembre scorso, concorre a creare il giusto contesto perché la banca proceda con la necessaria tranquillità all’esecuzione dell’aumento di capitale. Inoltre è venuta meno quella pressione dei mercati, indotta a fine 2013 dai rischi derivanti dall’ipotesi di vendita massiccia di azioni e diritti da parte dell’azionista all’epoca più rilevante che, come da noi più volte dichiarato, non sarebbe stato assolutamente in grado di seguire l’aumento.
Al termine di tale impegnativo percorso, la Fondazione è in grado di continuare a rivestire un ruolo strategico quale investitore istituzionale della Conferitaria, mantenendo l’importante legame storico con il territorio di riferimento e contribuendo alla stabilità dell’assetto societario.
Oggi la situazione dell’Ente, contrariamente al dicembre scorso, concorre a creare il giusto contesto perché la banca proceda con la necessaria tranquillità all’esecuzione dell’aumento di capitale. Inoltre è venuta meno quella pressione dei mercati, indotta a fine 2013 dai rischi derivanti dall’ipotesi di vendita massiccia di azioni e diritti da parte dell’azionista all’epoca più rilevante che, come da noi più volte dichiarato, non sarebbe stato assolutamente in grado di seguire l’aumento.
L’Ente che rappresento ha operato ed opererà come “Soggetto Aggregante”, nell’intento di individuare e mettere insieme investitori qualificati che agiscano, in una logica condivisa e di medio-lungo termine, a sostegno del rilancio della Banca.
La Fondazione, come dimostra il patto parasociale recentemente siglato, intende promuovere la presenza di una base azionaria solida e con un adeguato orizzonte di investimento che, lontano da ogni logica speculativa, supporti la crescita e la valorizzazione sostenibile e congrua della partecipazione.
Voglio dare il benvenuto a Fintech Advisory Inc e BTG Pactual Europe LLP, ringraziandoli per la fiducia che hanno voluto riporre nella Fondazione e nella Banca. Voglio dare il benvenuto a tutti i nuovi soci: la Fondazione è a loro disposizione per condividere un percorso di crescita e di valorizzazione del capitale investito, nel proprio naturale ruolo di riferimento rispetto al territorio di elezione. Voglio portare il mio saluto anche ai vecchi soci ringraziandoli per aver fatta propria la proposta della Fondazione nell’assemblea di dicembre e per aver condiviso ancora una volta il percorso di sviluppo della Banca dopo gli ingenti sacrifici fatti negli anni passati.
La Fondazione è a disposizione, ancor più di prima, per scrivere una nuova storia di successo e di soddisfazione.
Quale socio istituzionale, la Fondazione chiede agli amministratori un ulteriore e continuo impegno affinché la Banca, completato il percorso di consolidamento patrimoniale, torni velocemente alla produzione di utile e alla distribuzione di dividendi.
L’imperativo è il sollecito recupero di una redditività adeguata, l’ulteriore miglioramento di efficienza che consenta di tornare a produrre risultati operativi e ricavi soddisfacenti, un livello di economicità di gestione coerente con le aspettative degli azionisti e che crei le premesse per competere ad armi pari con i concorrenti del mercato.
Il lavoro del management, teso al conseguimento degli obiettivi di Piano Industriale, ha portato, nel corso dei primi mesi dell’anno, alcune positive evidenze, seppur iniziali, in termini di risultati commerciali, di costo della raccolta, di ristrutturazione organizzativa, di riduzione dei costi e di copertura dei rischi.
I risultati fino ad oggi conseguiti rappresentano il primo passo nel percorso di rilancio del Gruppo; nelle prossime trimestrali, essi dovranno risultare ancora più rilevanti, concreti e incisivi per poter centrare e superare gli obiettivi preannunciati nel piano presentato alla comunità finanziaria nell’Ottobre del 2013.
Confido nella capacità della Banca di rispondere alle aspettative della Fondazione. Preannuncio pertanto il nostro voto favorevole alla proposta di aumento di capitale per 5,0 miliardi di Euro, con un incremento di 2,0 miliardi rispetto all’Aumento di Capitale già deliberato lo scorso Dicembre.
Come ci è stato illustrato dai vertici della Banca, tale operazione dà la possibilità alla Conferitaria, da un lato, di onorare al meglio gli impegni assunti nel Piano di Ristrutturazione approvato dalla Commissione Europea; dall’altro di concludere – allineandosi alla best practice di mercato – una operazione di rafforzamento patrimoniale in grado di far fronte agli impatti dell’asset quality review e dello stress test attivati in sede comunitaria.
Negli scorsi anni la Fondazione ha contribuito massicciamente al rafforzamento patrimoniale della Banca MPS. Con questo prossimo ingente sforzo richiesto agli azionisti, ultimo – confido – non solo in ordine di tempo ma anche nelle nostre aspettative di medio-lungo termine, la Banca sarà dotata di una struttura patrimoniale e finanziaria più solida, in grado di sostenere la crescita del Gruppo e al contempo di rispondere con rapidità e flessibilità ad eventuali future esigenze di mezzi propri.
In conclusione la Fondazione si attende che il lavoro del management consenta alla Banca di implementare nell’immediato futuro i propri programmi e di raggiungere nei tempi indicati, se non in anticipo, gli obiettivi contenuti nell’attuale Piano Strategico.
Obiettivi, voglio ricordarlo, che erano stati indicati ben prima della decisione, oggi in discussione, di incrementare in modo significativo l’aumento di capitale. Tra questi obiettivi il rimborso dei Nuovi Strumenti Finanziari per i quali si auspica, oltre alla annunciata restituzione dei 3 miliardi di Euro, anche il rimborso anticipato di tutta o parte della quota residua, pari a circa 1 miliardo di Euro.
La Fondazione, quale azionista responsabile e consapevole, attento alla redditività del proprio patrimonio, vigilerà affinché i risultati programmati e tanto auspicati vengano raggiunti. Vigilerà affinché sia completato il percorso già avviato per una Banca più efficiente, sulla base di un rapporto di fiducia e dialettico – nel rispetto dei reciproci ruoli – tra Soci ed Amministratori. A questi ultimi spetta la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi indicati e su questo devono essere valutati.
Agli amministratori, ai sindaci, e a tutto il personale del Monte, che anche in questi mesi complessi ha dimostrato di costituire una risorsa fondamentale per la Banca, rivolgo gli auguri di buon lavoro, assicurando il sostegno della Fondazione nel percorso di crescita e valorizzazione dei prossimi mesi
Antonella Mansi – presidente Fondazione Monte dei Paschi
La Fondazione, come dimostra il patto parasociale recentemente siglato, intende promuovere la presenza di una base azionaria solida e con un adeguato orizzonte di investimento che, lontano da ogni logica speculativa, supporti la crescita e la valorizzazione sostenibile e congrua della partecipazione.
Voglio dare il benvenuto a Fintech Advisory Inc e BTG Pactual Europe LLP, ringraziandoli per la fiducia che hanno voluto riporre nella Fondazione e nella Banca. Voglio dare il benvenuto a tutti i nuovi soci: la Fondazione è a loro disposizione per condividere un percorso di crescita e di valorizzazione del capitale investito, nel proprio naturale ruolo di riferimento rispetto al territorio di elezione. Voglio portare il mio saluto anche ai vecchi soci ringraziandoli per aver fatta propria la proposta della Fondazione nell’assemblea di dicembre e per aver condiviso ancora una volta il percorso di sviluppo della Banca dopo gli ingenti sacrifici fatti negli anni passati.
La Fondazione è a disposizione, ancor più di prima, per scrivere una nuova storia di successo e di soddisfazione.
Quale socio istituzionale, la Fondazione chiede agli amministratori un ulteriore e continuo impegno affinché la Banca, completato il percorso di consolidamento patrimoniale, torni velocemente alla produzione di utile e alla distribuzione di dividendi.
L’imperativo è il sollecito recupero di una redditività adeguata, l’ulteriore miglioramento di efficienza che consenta di tornare a produrre risultati operativi e ricavi soddisfacenti, un livello di economicità di gestione coerente con le aspettative degli azionisti e che crei le premesse per competere ad armi pari con i concorrenti del mercato.
Il lavoro del management, teso al conseguimento degli obiettivi di Piano Industriale, ha portato, nel corso dei primi mesi dell’anno, alcune positive evidenze, seppur iniziali, in termini di risultati commerciali, di costo della raccolta, di ristrutturazione organizzativa, di riduzione dei costi e di copertura dei rischi.
I risultati fino ad oggi conseguiti rappresentano il primo passo nel percorso di rilancio del Gruppo; nelle prossime trimestrali, essi dovranno risultare ancora più rilevanti, concreti e incisivi per poter centrare e superare gli obiettivi preannunciati nel piano presentato alla comunità finanziaria nell’Ottobre del 2013.
Confido nella capacità della Banca di rispondere alle aspettative della Fondazione. Preannuncio pertanto il nostro voto favorevole alla proposta di aumento di capitale per 5,0 miliardi di Euro, con un incremento di 2,0 miliardi rispetto all’Aumento di Capitale già deliberato lo scorso Dicembre.
Come ci è stato illustrato dai vertici della Banca, tale operazione dà la possibilità alla Conferitaria, da un lato, di onorare al meglio gli impegni assunti nel Piano di Ristrutturazione approvato dalla Commissione Europea; dall’altro di concludere – allineandosi alla best practice di mercato – una operazione di rafforzamento patrimoniale in grado di far fronte agli impatti dell’asset quality review e dello stress test attivati in sede comunitaria.
Negli scorsi anni la Fondazione ha contribuito massicciamente al rafforzamento patrimoniale della Banca MPS. Con questo prossimo ingente sforzo richiesto agli azionisti, ultimo – confido – non solo in ordine di tempo ma anche nelle nostre aspettative di medio-lungo termine, la Banca sarà dotata di una struttura patrimoniale e finanziaria più solida, in grado di sostenere la crescita del Gruppo e al contempo di rispondere con rapidità e flessibilità ad eventuali future esigenze di mezzi propri.
In conclusione la Fondazione si attende che il lavoro del management consenta alla Banca di implementare nell’immediato futuro i propri programmi e di raggiungere nei tempi indicati, se non in anticipo, gli obiettivi contenuti nell’attuale Piano Strategico.
Obiettivi, voglio ricordarlo, che erano stati indicati ben prima della decisione, oggi in discussione, di incrementare in modo significativo l’aumento di capitale. Tra questi obiettivi il rimborso dei Nuovi Strumenti Finanziari per i quali si auspica, oltre alla annunciata restituzione dei 3 miliardi di Euro, anche il rimborso anticipato di tutta o parte della quota residua, pari a circa 1 miliardo di Euro.
La Fondazione, quale azionista responsabile e consapevole, attento alla redditività del proprio patrimonio, vigilerà affinché i risultati programmati e tanto auspicati vengano raggiunti. Vigilerà affinché sia completato il percorso già avviato per una Banca più efficiente, sulla base di un rapporto di fiducia e dialettico – nel rispetto dei reciproci ruoli – tra Soci ed Amministratori. A questi ultimi spetta la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi indicati e su questo devono essere valutati.
Agli amministratori, ai sindaci, e a tutto il personale del Monte, che anche in questi mesi complessi ha dimostrato di costituire una risorsa fondamentale per la Banca, rivolgo gli auguri di buon lavoro, assicurando il sostegno della Fondazione nel percorso di crescita e valorizzazione dei prossimi mesi
Antonella Mansi – presidente Fondazione Monte dei Paschi