Potrebbe essere legata alla risoluzione odierna dell'Ecofin?
di Red – foto di Corrado De Serio
SIENA. Presto e bene è il sogno di tutti, ma quasi mai le due cose riescono a convivere: per fare bene una cosa ci vuole tempo, e Profumo sembra che tempo non ne abbia quasi più. Un anno di lavoro in tandem con Gabriello Mancini col risultato di mettere quasi completamente fuoriuso la Fondazione MPS (quando per la vergogna di aver distrutto 11 miliardi di valore, se non di più, Mancini avrebbe dovuto dimettersi nel maggio 2012), che è fallito perché la signora Mansi dimostra di avere ancora un potere, di essere ancora il maggior azionista di MPS e il 27 basta votare contro l’immediata realizzazione dell’aumento di capitale per fare andare a casa il presidente assieme ai suoi.
Antonella Mansi, si legge in una intervista, si chiede perché si debba correre a fare l’aumento di capitale quando – dietro il paravento del pool di banche di garanzia tra le quali figurano quattro creditori della Fondazione con Consob, Banca d’Italia e Mef a fare finta di niente come ai bei tempi di Mussari e Vigni con la controparte Draghi e Grilli – non si capisce chi sarà il nuovo socio forte in Rocca Salimbeni. Che Profumo non lo sappia, non ci credono neanche i sassi: il manager genovese è uomo accorto e astuto: se fa, sa quel che fa e certo non si prenderà un padrone che, come prima cosa, lo cacci via.
Anche a mezzanotte, alla trasmissione Rai senza contraddittorio, ha ripetuto il mantra contro la nazionalizzazione della banca. Che porterebbe via la banca da Siena. Una banca già nazionalizzata negli anni Trenta, che nessuno ha mai portato via da Siena, perché non aveva ovviamente senso. Come non lo ha oggi che l’informatica ha azzerato le distanze che in quegli anni di depressione era immensa; e quindi Apple sta a Cupertino perché non c’è bisogno di stare a Los Angeles o a New York per forza per lavorare e prosperare, ma c’è bisogno di gente in gamba. Ma potrebbe essere che la fretta di Profumo sia legata alla risoluzione Ecofin con gli stati europei che hanno trovato, proprio ieri, un accordo per la gestione del fallimento delle banche. Legge che onestamente non è ancora chiara nei suoi particolari a chi non fa parte della ristrettissima cerchia degli addetti ai lavori, ma che potrebbe remare contro gli interessi di chi ha piazzato Profumo in Rocca Salimbeni.