di Red
SIENA. Anche se lo negano, una mano forte il Tandem sulla semestrale l’ha messa. E potrebbe essere la volta buona di chiudere una commedia degli equivoci. Il 9,9% di perdita nella raccolta diretta e indiretta nasce dalla percezione di mancanza di solidità finanziaria di MPS da parte dei suoi clienti. Percezione di difficoltà insuperabili, e molti hanno pensato di mettere in salvo i propri quattrini. Tutto ciò è successo perché è vero che la banca è sull’orlo del fallimento; ma se invece di parlare in politichese con gli inopportuni distinguo su bond Tremonti o bond Grilli, sui titoli di Stato e su Antonveneta, avessero detto subito che MPS era nazionalizzata per pessime scelte della gestione precedente, nessuno sarebbe scappato via: quale migliore garanzia, per un patrimonio, dello Stato? Ceccuzzi si sarebbe dimesso lo stesso, l’Abi avrebbe uno che di mestiere fa il banchiere come presidente, il ministro Grilli qualche problema risolvibile per riscrivere il bilancio dello Stato, dovendo inserire la novità. Ma sulla solidità del Monte non ci sarebbero discussioni. Una serenità che non ha prezzo, e che aiuterebbe a stemperare il clima di incertezza che gira intorno Rocca Salimbeni.
Un altro contributo a migliorare la situazione potrebbe venire dagli sviluppi del famoso confronto fra Direzione Generale e Sindacati: la fine dei 50 giorni è vicina e, come al solito da troppi anni a questa parte, i dipendenti non hanno ricevuto uno straccio di nota sindacale che manifesti se e come si sviluppi il confronto (che comunque pare ci sia) e possano esprimere il loro pensiero. Proprio quello che occorre a Viola per sentirsi libero di fare le scelte, come ha raccontato a Cesare Peruzzi su Il Sole 24 Ore: “Per fine 2012 sarà disegnato il perimetro operativo, che realizzeremo nella prima parte del prossimo anno. Puntiamo a concentrare il più possibile, per ridurre duplicazioni e costi: aggregazioni interne, dunque, come previsto dal piano, e la fotografia definitiva delle attività da esternalizzare, che sono oggetto di un confronto con la controparte sindacale partito in modo costruttivo, i cui tempi comunque non potranno allungarsi più di tanto, perchè anche una settimana in più è una settimana persa”.
Nella prossima trimestrale non si dovrà registrare un altro segno meno. Infatti la vendita della quota maggioritaria di Biverbanca a CaRiAsti procede regolarmente lungo il percorso obbligato, ma che ha tempi lenti; solo a fine anno di dovranno contabilizzare 770 dipendenti in meno, ma anche la minor raccolta e i minori ricavi: sarà stata la scelta giusta, anche se nelle casse entreranno 203 milioni cash? Dalla nomina dell’avvocato milanese Manzato, legato si dice a doppio filio col PD attraverso Penati, abbiamo avuto conferma che la politica è ben lungi da stare lontana da MPS. Da diversi giorni in città si parla del continuo andirivieni dell’ex sindaco Ceccuzzi, cioè del cittadino Cecuzzi, in Rocca Salimbeni; e alla domanda se il fatto corrispondesse al vero, nell’incontro pubblico alla festa del PD (scelta abbastanza indicativa della commistione in atto), fatta da un cittadino, Profumo non ha risposto (come si vede nel filmato). Aiutato anche da un briciolo di confusione e dallo stesso cittadino diventato petulante sulla discontinuità in DG. Il moderatore Peruzzi ha poi chiuso la serata e la risposta si è persa nel buio della notte. Ma cosa abbia da dire il politico Ceccuzzi al Tandem in qualità di “coordinatore regionale area politica e istituzioni PD” resta un mistero, se non letto in chiave di intromissione politica nella gestione della banca.
Bisogna fare chiarezza: giusto o sbagliato che sia, solo un intervento dello Stato (come successo in Comune) può salvare dal fallimento la banca; e le implicazioni del fallimento non sono sopportabili da nessuno né a Siena né sulle 31.000 postazioni di lavoro della struttura. La chiarezza che non fa scappare i clienti e mette nella prospettiva corretta gli avvenimenti passati e le necessità future.