Lavori in corso per la sostituzione di Profumo?
SIENA. Si tenta di capire il dietro le quinte della lotta di potere interna al Monte tra Profumo e Martinez, con il finanziere sudamericano impegnato nel vano tentativo di sbalzare di sella il manager genovese, espressione di un gruppo di potere interno al PD. Martinez avrebbe votato, nel breve periodo di partecipazione al CdA di Rocca Salimbeni, molte volte contro le delibere di Profumo, che tuttavia si è dimostrato di spalle ben più larghe e di entrature più considerevoli. Sostituito l’avversario in Consiglio, però, il presidente ha alzato il tiro, annunciando un avvicendamento alla poltrona dopo la chiusura dell’aumento di capitale. Nuove iniziative lo chiamerebbero, fa scrivere. E qualcun altro, stamani, fa scrivere che questo sarebbe il preludio all’arrivo in Rocca di Lorenzo Bini Smaghi, economista che – dopo le “forzose” dimissioni dal board della BCE nel novembre 2011 nella querelle seguita all’arrivo di Draghi alla presidenza della banca europea – sta ancora aspettando il giusto riconoscimento del suo sacrificio con l’ennesima poltrona.
L’anticipazione di un quotidiano locale sull’esplorazione della soluzione per il nuovo presidente che starebbe facendo la Fondazione potrebbe fare parte di una strategia comunicativa volta a orientare il popolo verso la nuova guida politica. Bini Smaghi risulta essere “membro permanente del board della Banca Morgan Stanley International”, uno insomma che di derivati se ne intende. Già, proprio quella Morgan Stanley che tanti affari ha lucrato sulle vicende di Monte e Fondazione, e che qualche giorno fa ha rilasciato un report che plaude alla costituzione della bad bank … Tralasciando poi la presidenza di Snam, Bini Smaghi è attualmente second vice président du Conseil d’Administration di Société Générale, una compagnia di banca-assicurazione francese settima nella classifica per capitalizzazione dei gruppi bancari della zona Euro. L’economista quindi è sempre uno della solita cerchia – negò le sue dimissioni a Berlusconi dalla Bce e le diede subito dopo la caduta del governo. Dove vorrebbe portare Clarich la Fondazione MPS? E perché Bini Smaghi dovrebbe accettare la retrocessione a Siena?
Lorenzo Bini Smaghi è un nome che ogni tanto ritorna quando si fanno le candidature alle poltrone finanziarie della Città del Palio. Essere fiorentino come Renzi sembra il peccato capitale. Nelle ombre si potrebbe leggere l’innalzamento della tensione tra le due anime commerciali del PD, renziani versus bersaniani. Il disinteresse di Renzi di un tempo verso le poltrone dei DS per ottenere la segreteria è finito, adesso siamo alla resa dei conti e anche il Monte dei Paschi torna in bazzica. Perché se è vero che di guadagni non ce ne sono, tanti soldi possono rimanere a disposizione, quando girano i miliardi e il conto delle malefatte viene scaricato sui dipendenti e sulla clientela. Bassanini ha già piegato la Cassa Depositi e Prestiti ad operazioni che fino a poco tempo fa avrebbe aborrito, ma il presidente del Consiglio incalza e ne ha bisogno per creare liquidità per gli investimenti senza toccare le rendite della casta. Attendiamo il plauso del presidente e candidato alla poltrona della Regione Toscana per avere la conferma di come il partito si stia allineando e coprendo nella truppa di Renzi.