Il vero arbitro della politica locale tesse i nuovi rapporti istituzionali della banca con il territorio
di Red
SIENA. Alessandro Profumo ha lasciato sul pezzo il buon Fabrizio Viola a discutere con tutti e cura moltissimo le pubbliche relazioni. Lunedì era a Milano alla Bocconi a discettare in un convegno: “Ci si occupa poco del rapporto tra impieghi e depositi, ma questo è il vero problema del sistema bancario italiano. E’ pari al 130% ed è del tutto insostenibile”. Ma poiché “i depositi non cresceranno, si dovranno quindi ridurre gli impieghi. Questo significa che anche il margine di interesse scenderà” e quindi diventa fondamentale “tagliare drammaticamente la struttura dei costi e ripensare al livello di servizio. Dobbiamo trovare il modo di fare in maniera differente quello che facevamo in passato”. Infine una stoccata sul rapporto con le imprese: “sono convinto che il modello passato, con aziende che avevano sette rapporti bancari, sia finito. Bisogna cambiare il profilo di competenza della banca e l’impresa saprà di avere al suo fianco degli istituti di credito che sono quasi azionisti. Le imprese ci dicono che siamo infedeli, ma anche chi ha sette rapporti bancari non è poi così infedele. Questo dovrà cambiare”. Non si capisce però se si dovrà andare verso un modello tedesco, dove spesso le banche sono il motore delle aziende non solo negli uffici finanziari, ma anche nei consigli di amministrazione. Visto l’esito negli anni del sistema industriale locale, che è stato letteralmente fatto a pezzi e le cui aziende più importanti sono di proprietà di gente di fuori (vedi esempio per tutti la storia del Panforte di Siena, Sapori, che viene prodotto a Firenze da una proprietà perugina).
E per domani Profumo è atteso alla Provincia di Grosseto. Il presidente maremmano Marras si sta preparando alla nuova provincia della Toscana Meridionale con capoluogo Grosseto e ha promosso il necessario dibattito con una serie di appuntamenti di riflessione con esponenti della politica e della cultura del panorama nazionale. All’economia è dedicato il terzo incontro dal titolo “Sistemi bancari e sviluppo economico” in programma mercoledì (7 novembre) alle ore 15 nella Sala Pegaso di Palazzo Aldobrandeschi cui parteciperà anche Gianni Lamioni, presidente della Camera di commercio di Grosseto.
I senesi sono già fuori dai giochi? Nei soliti capannelli di commenti fatti all’ombra della Torre del Mangia sui movimenti politici locali si fa notare come pare che siano in tanti a cercare di condizionare l’attività del Commissario Laudanna, per sistemare amici e parenti; mentre continuano a sembrare piuttosto pochi coloro i quali tentano di approfondire il futuro prossimo venturo della terra di Siena. Un vuoto che Marras ha ampiamente dimostrato di aver occupato, chiamando Profumo a un incontro pubblico (che si immagina avrà un seguito vis-a-vis) dove si ridisegnerà non solo l’influenza della politica locale sulla banca, ma anche si prenderà atto dei nuovi equilibri di potere all’interno del PD.
Così, a dispetto delle buone intenzioni, a Roma si è fatta la riorganizzazione delle province e a Siena si è fatto chiacchiere.
Che fine faranno la Camera di Commercio e la Prefettura, ancora non si sa. Nel palazzone di Piazza Matteotti c’è anche un importante portafoglio di partecipazioni come la Fises di cui Marras senza dubbio avrà intenzione di parlare con Profumo.
E noi qui a brigare per le prossime elezioni a sindaco! Persona che, se continuerà l’iter impresso da Mancini in fondazione, non avrà certo più potere di un qualunque sindaco di Pistoia o Crotone, quando appena due anni fa era una carica talmente importante da far ritornare in provincia un deputato della Repubblica. Certo è che se si aspetta che altri facciano i giochi, dopo non bisogna meravigliarsi di nulla. Il medioevo prossimo venturo è alle porte di Siena: anche in questo caso vale il Cor magis tibi pandit?