Altalena (al ribasso) in Borsa per il titolo
SIENA. Il previsto aumento di capitale del Monte dei Paschi da 3 miliardi di euro è in rampa di lancio. Il consorzio di banche è già in piena attività in questi giorni ed è composto da Ubs (global coordinator e joint bookrunner), Goldman Sachs, Citi e Mediobancasono i co-global coordinator e joint bookrunner.
Il Messaggero di Roma ipotizza che vi sarà “un raggruppamento (di azioni ndr) meno drastico rispetto alla precedente ricapitalizzazione, nel rapporto di 1 a 50”. Inoltre, nelle consultazioni tra le banche si ragiona “sullo sconto da applicare al Terp che potrebbe essere in percentuali “limitrofe” a quelle applicate nella ripatrimonializzazione del giugno 2014″.
Il cda del Monte, convocato per domani (4 marzo) dovrà decidere la data dell’aumento e cooptare il consigliere che andrà a sotituire il dimissionario Davide Martinez (rappresentante dei pattisti). Non è escluso che si inizi già a discutere del nuovo assetto dei vertici della banca con Fondazione, Fintech e Big Pactual orientati alla conferma di Viola e Profumo (che ancora non ha sciolto la riserva: ripresentarsi o non ripresentarsi) nella riunione del prossimo 14 aprile. Tra le altre cose da considerare, c’è anche quella delle “quote rosa”, per cui parla di un ampliamento del board, e quella del patto di sindacato tra Fondazione Mps, Fintech e Big Pactual in scadenza a breve. Il patto non riguarda direttamente la banca, ma è un test, quello delle nomine. che la dirà lunga sul futuro e sulla tenuta dell’accordo tra i pattisti, che insieme detengono il 9 per cento delle quote. Btg Pactual sarà la prima a dover decidere (tra maggio e giugno scadono le clausole sull’intera partecipazione e sul 60% delle nuove azioni sottoscritte in aumento di capitale. Per Fintech la scadenza è al 31 marzo 2016. A quanto è dato di sapere non sembra esistere ancora una lista di papabili per il nuovo cda.
L’aumento di capitale è uno dei punti cardine per quanto riguarda le decisioni degli azionisti. Se Axa ha già confermato la partecipazione, non si sa ancora che farà la Fondazione, che si è riservata la decisione a ridosso della scadenza dei termini. Palazzo Sansedoni pare combattuto tra la disponibilità economica alla spesa (75 milioni di euro), ed i freni di natura non economica, quanto più politica e di opportunità all’esborso di tale cifra, dopo le vicissitudini del recente passato. Gli esperti pensano, però, che – alla fine – la Fondazione deciderà per il sì.
Sembra che i crediti in sofferenza di Montepaschi possano essere acquistati dal gruppo finanziario Cerberus. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, Aznar senior e junior sarebbero stati in Italia e avrebbero visitato diverse banche tra cui appunto Mps.
Niente stress test Eba nel 2015
Una buona notizia: l’Eba ha deciso di non condurre stress test sulle banche europee, rimandando la scadenza al 2016, limitandosi – per quest’anno – ad un esercizio di trasparenza in linea con quello del 2013. L’autorità bancaria europea ha motivato la decisione – già comunicata al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione Ue – con i “progressi” compiuti dagli istituti di credito europei nel rafforzamento della propria situazione patrimoniale. Tali sforzi erano stati preceduti dagli aumenti di capitale dopo le indicazioni Eba del 2011/2012: le banche rafforzarono il capitale per oltre 200 miliardi e iniziarono il 2014 con un ratio Common Equity Tier 1 dell’11,5%.