Continua il contenimento dei costi operativi
SIENA. Il cda del Monte dei Paschi ha approvato il risultati al 31 marzo 2014.
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Mps ha chiuso il primo trimestre del 2014 con una perdita netta di 174,1 milioni di euro, in aumento rispetto al ‘rosso’ da 101,2 milioni del corrispondente periodo del 2013. Sul dato – si legge mella nota della banca – pesano “significativecomponenti non ricorrenti”. Il trimestre vira al rosso peché c’è stata una rideterminazione del valore di rimborso dei Monti bond legato al corrispettivo che la Fondazione Mps ha comunicato di aver ricevuto per la cessione delle azioni. Per il solo fatto che Palazzo Sansedoni ha venduto le quote a un prezzo medio superiore rispetto a quello del titolo in Borsa, la banca hadovuto pagare un onere una tantum di 142,6 milioni che si va ad aggiungere ai 94,6 milioni di interessi dovuti al Tesoro. Penalizzato quindi il margine d’interesse e come ha riferito Viola il trimestre sarebbe stato in pareggio se non ci fossero state queste componenti straordinarie.
Salgono i crediti a rischio. A fine marzo l’istituto aveva un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 22 miliardi di euro, in crescita di 900 milioni di euro rispetto alla fine del 2013. Tra questi, da dicembre le sofferenze sono aumentate del 5,1% e gli incagli del 2,3%; salgono anche i crediti ristrutturati (+9,5%) e le esposizioni scadute (+5%) “a riflesso di una congiuntura economica ancora difficile”. Al 31 marzo la percentuale di copertura dei crediti deteriorati di Mps si e’ attestata al 41,6%, 20 punti base al di sotto del livello della fine dello scorso esercizio; la copertura delle sofferenze e’ pari al 58,8%, in calo di 30 punti base. La banca cederà un portafoglio di crediti in sofferenza di circa 500 milioni di euro: l’operazione è “in fase di finalizzazione” e la chiusura è attesa “entro la prima metà dell’anno”.
Il Monte ha avviato il rimborso dei prestiti a lungo termine della Bce e ha ridotto a fine aprile la sua esposizione a 24 miliardi di euro con la restituzione di un ammontare pari a 4 miliardi. Il rimborso continuerà nei prossimi mesi: l’attesa – secondo quanto riportano le slide sui risultati – è che il debito si riduca a 14 miliardi di euro a dicembre, per poi essere azzerato entro febbraio 2015. Altri 4 miliardi saranno restituiti tra maggio e giugno, 6 miliardi tra luglio e dicembre e i restanti 14 miliardi nei primi due mesi del prossimo anno.
Nella conference call, l’ad Fabrizio Viola ha spiegato che “La ristrutturazione in corso sta accelerando la nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi. Forse potremmo raggiungerli prima di quanto previsto nel piano, ma lo vedremonei prossimi mesi”. Il 2014 sarà “un anno di svolta”.
Con l’incremento a 5miliardi di euro dell’aumento di capitale il Monte ha scelto di essere “prudente”, ha detto Bernardo Mingrone, vicedirettore generale: “Lo abbiamo incrementato per avere un cuscinetto più ampio in vista dei test della Bce. Al momento non abbiamo indicazioni, ma il cda ha valutato che questa fosse una scelta saggia”.
Salgono i crediti a rischio. A fine marzo l’istituto aveva un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 22 miliardi di euro, in crescita di 900 milioni di euro rispetto alla fine del 2013. Tra questi, da dicembre le sofferenze sono aumentate del 5,1% e gli incagli del 2,3%; salgono anche i crediti ristrutturati (+9,5%) e le esposizioni scadute (+5%) “a riflesso di una congiuntura economica ancora difficile”. Al 31 marzo la percentuale di copertura dei crediti deteriorati di Mps si e’ attestata al 41,6%, 20 punti base al di sotto del livello della fine dello scorso esercizio; la copertura delle sofferenze e’ pari al 58,8%, in calo di 30 punti base. La banca cederà un portafoglio di crediti in sofferenza di circa 500 milioni di euro: l’operazione è “in fase di finalizzazione” e la chiusura è attesa “entro la prima metà dell’anno”.
Il Monte ha avviato il rimborso dei prestiti a lungo termine della Bce e ha ridotto a fine aprile la sua esposizione a 24 miliardi di euro con la restituzione di un ammontare pari a 4 miliardi. Il rimborso continuerà nei prossimi mesi: l’attesa – secondo quanto riportano le slide sui risultati – è che il debito si riduca a 14 miliardi di euro a dicembre, per poi essere azzerato entro febbraio 2015. Altri 4 miliardi saranno restituiti tra maggio e giugno, 6 miliardi tra luglio e dicembre e i restanti 14 miliardi nei primi due mesi del prossimo anno.
Nella conference call, l’ad Fabrizio Viola ha spiegato che “La ristrutturazione in corso sta accelerando la nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi. Forse potremmo raggiungerli prima di quanto previsto nel piano, ma lo vedremonei prossimi mesi”. Il 2014 sarà “un anno di svolta”.
Con l’incremento a 5miliardi di euro dell’aumento di capitale il Monte ha scelto di essere “prudente”, ha detto Bernardo Mingrone, vicedirettore generale: “Lo abbiamo incrementato per avere un cuscinetto più ampio in vista dei test della Bce. Al momento non abbiamo indicazioni, ma il cda ha valutato che questa fosse una scelta saggia”.