Nei nove mesi del 2009, nonostante uno scenario difficile il Gruppo Montepaschi ha raggiunto rilevanti risultati sia in termini economici (utile netto superiore ai 400 milioni di euro, oltre 500 milioni senza considerare la PPA) che in termini di performance commerciali (raccolta diretta +9,4% a/a). E’ importante notare che, in un contesto di estrema volatilità, i nostri ricavi sono al 98% ricorrenti, dovuti cioè all’attività tradizionale della banca.
Proprio nel terzo trimestre (nonostante la stagionalità estiva) si è assistito ad una accelerazione dei volumi di attività e di penetrazione del business. In particolare, è migliorato il posizionamento sugli impieghi (quota di mercato al 7,89%, +35 bps vs Giugno 2009) e sulla raccolta diretta (quota al 7,16%, +17 bps rispetto a giugno 2009). Sulle buone performance del trimestre (nonostante il quadro macroeconomico ancora incerto) ha influito lo stato ormai avanzato dei processi di riassetto organizzativo (fusione di BT e BAV in BMPS) che nei mesi precedenti avevano tenuto impegnate non solo le Reti Distributive, ma anche la Capogruppo nell’intento di portare a compimento una profonda e pervasiva semplificazione dei modelli di governance.
Per quanto riguarda lo sviluppo dei ricavi complessivi derivanti dall’attività finanziaria e di servizio, al 30 settembre 2009, il margine della gestione finanziaria e assicurativa si è attestato a 4.340,5 milioni (4.570,8 milioni il dato del 30 settembre 2008 “ricostruito”). Al suo interno, il margine di intermediazione primario è di circa 4.176 milioni (4.477,5 milioni il 30 settembre 2008 “ricostruito”).
In particolare, l’analisi del margine della gestione finanziaria ed assicurativa consolidato evidenzia, nel confronto con i valori 2008 ricostruiti:
– un margine di interesse che si attesta a 2.749 milioni (2.834 milioni il dato al 30 settembre 2008 “ricostruito”), grazie ad un gettito del terzo trimestre 2009, pari a circa 913 milioni, che torna a crescere, sia pure in misura contenuta (+0,4%), dopo due trimestri in flessione. Il “margine di interesse commerciale” continua ad essere penalizzato dalla dinamica riflessiva degli impieghi e dalla ulteriore riduzione della contribuzione della raccolta diretta da mettere in relazione alla flessione dei tassi di interesse proseguita anche nel terzo trimestre.
– commissioni in calo del 13,1% rispetto ai nove mesi del 2008 ricostruiti ma con buone evidenze dal terzo trimestre che si pone in crescita rispetto al 2Q09 (+1,5%) grazie soprattutto al contributo delle componenti correlate alla gestione del risparmio (positivo l’andamento della raccolta ordini e del collocamento prodotti, in ripresa il risparmio gestito).
– un risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie con un saldo positivo di circa 88 milioni di euro (46,8 milioni di euro al 30 settembre 2008 ricostruito).
Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si segnalano dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni per un saldo di circa 86 milioni (54,1 milioni di euro nei nove mesi 2008) grazie al positivo contributo degli utili da partecipazioni (principalmente AXA-MPS).
Il peso dei ricavi tradizionali (margine di intermediazione primario + dividendi) rimane tra i più alti in Europa con una quota nei nove mesi pari al 98,2% del totale ricavi.
Complessivamente il margine consolidato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 4.340,5 milioni di euro (-5% sul 30 Settembre 2008 ricostruito).
Per quanto riguarda il costo del credito e delle attività finanziarie si evidenziano:
– “rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” (circa 641 milioni al 30 settembre 2008 “ricostruito”), in decelerazione rispetto al 2Q per effetto dei minori flussi di sofferenze registrati nel periodo. Il dato sopra indicato determina un tasso di provisioning intorno a 95 bps in linea con il valore rilevato a giugno 2009, continuando a risentire del difficile quadro congiunturale, nell’ambito di una politica sempre rigorosa in termini di accantonamenti prudenziali.
– le “rettifiche nette di valore per deterioramento di attività finanziarie” presentano un saldo negativo per circa 32 milioni di euro.
A fronte delle criticità del contesto esterno, cresciute notevolmente nel corso dell’anno, sono state intensificate le azioni di riduzione e di contenimento strutturale della spesa in continuità con i passati esercizi. Gli oneri operativi flettono dell’ 8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente grazie ai benefici strutturali delle manovre di contenimento e ricomposizione degli organici iniziate nella seconda metà del precedente esercizio e proseguite nel 2009 e a seguito dei processi di riorganizzazione intrapresi. In particolare:
– le “spese per il personale”, 1.675 milioni di euro, mostrano un calo del 6,4% a/a ricostruito. Tale calo è di portata strutturale in quanto legato al processo di riduzione e composizione degli organici iniziati a metà 2008.
? le “altre spese amministrative”, 843 milioni di euro, presentano una riduzione del 11,6% a/a ricostruito, per effetto principalmente delle incisive azioni di cost management. La dinamica annua, che nella prima parte dell’esercizio ha beneficiato anche di una stagionalità favorevole, è comunque strutturale e legata al costante e incisivo presidio delle dinamiche di spesa soprattutto a seguito dei processi di riorganizzazione intervenuti e delle azioni di cost management intraprese.
– le “rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali” decrescono del 2,1% sui valori 2008 ricostruiti e si attestano a circa 117 milioni.
Il risultato operativo netto, quindi, è di circa 635 milioni di euro. Il cost/income è pari al 60,7% (vs 66,1% di fine 2008).
Alla formazione dell’utile netto concorrono poi un saldo negativo della voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri e altri proventi/oneri di gestione pari a circa -66 milioni (circa -33 milioni di euro al 30 settembre 2008 ricostruito), oneri “una tantum” per 32 milioni, connessi all’integrazione di Banca Antonveneta e alle correlate iniziative di riassetto deliberate nell’ambito del Piano Industriale, e utili da cessione di investimenti per 47 milioni di euro riconducibili alla plusvalenza della cessione di un lotto di 15 sportelli alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta quindi a circa 582 milioni di euro.
L’utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte è pari a circa 195 milioni, riconducibile principalmente alla plusvalenza connessa alla cessione di Mps Asset Management Sgr SpA, di ABN AMRO Asset Management e delle altre SGR del Gruppo.
A completare il quadro reddituale concorrono infine imposte sul reddito dell’esercizio per circa 269 milioni di euro.
L’utile netto di periodo del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) è di circa 505 milioni di euro. Considerando gli effetti netti della PPA, lo stesso si colloca a circa 401 milioni di euro.
A livello di singole Unità di business del Gruppo, si segnalano infine soddisfacenti risultati sia per Banca MPS che per Antonveneta e Biverbanca.
Banca MPS
Utile Netto: 557 milioni di euro (pre PPA)
Antonveneta
Utile Netto: circa 64 milioni di euro (pre PPA)
Biverbanca
Utile Netto: circa 20 milioni di euro (pre PPA)
Con riferimento ai segmenti operativi del Gruppo Montepaschi, individuati in base alla normativa IFRS 8, sono queste le principali evidenze:
Direzione Commerciale Privati:
margine della gestione finanziaria e assicurativa: -17% anno su anno
impieghi verso clientela: +1,2% anno su anno
raccolta diretta: +10,1% anno su anno
Flusso lordo prodotti di Wealth Management: 16,7 mld€ (vs 11,1 mld€ dei nove mesi 2008)
Direzione Commerciale Corporate:
margine della gestione finanziaria e assicurativa: +11,3% anno su anno
impieghi vs clientela: -0,7% anno su anno
raccolta diretta: +25,2% anno su anno
Aggregati Patrimoniali
Nonostante il difficile contesto e l’impegno profuso negli interventi di riassetto organizzativo, i risultati del Gruppo evidenziano una progressiva accelerazione dell’attività commerciale, con un trend che si è rafforzato proprio nel terzo trimestre specie sul versante dell’acquisizione di nuova clientela e nel comparto della gestione del risparmio. Di conseguenza il Gruppo Montepaschi ha accresciuto il proprio posizionamento di mercato nei principali business.
Per quanto riguarda gli aggregati di raccolta, gli stock complessivi si attestano attorno a circa 290 miliardi (+9,3% rispetto al 30 settembre 2008), in aumento di 12 miliardi rispetto al dato del primo semestre (in particolare raccolta diretta), mentre si consolida la ripresa del risparmio gestito grazie principalmente al buon andamento dei flussi.
La raccolta diretta si attesta a circa 156 miliardi, in crescita di circa 8 miliardi rispetto al giugno 2009 ed in rilevante sviluppo sull’analogo periodo dell’anno precedente (+9,4%).
La raccolta indiretta si attesta intorno ai 134 miliardi di euro, in crescita sia sul trimestre precedente (+4 miliardi), sia rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+9,3%).
In particolare per quanto riguarda l’attività di gestione del risparmio nei nove mesi del 2009, si è registrata un’attività commerciale intensa che si è tradotta in flussi di collocamento per circa 17,8 miliardi di euro che, nonostante gli andamenti negativi del sistema finanziario, si presentano in progresso sull’analogo periodo dell’anno precedente (+52% a parità di perimetro). Nel terzo trimestre 2009, in particolare, l’attività di gestione del risparmio ha fatto registrare flussi di collocamento elevati (circa 5,5 miliardi), poco al di sotto dei valori del 2Q09 (-5,4%) nonostante il tipico rallentamento dell’attività commerciale del periodo estivo, ma in forte crescita rispetto ai flussi rilevati nel 3Q08 (+30%) a perimetro omogeneo. La produzione del periodo beneficia della rilevante accelerazione del comparto assicurativo (AXA-MPS) e delle gestioni individuali e collettive (Prima SGR) con flussi positivi nel terzo trimestre.
Per quanto riguarda l’attività di gestione del credito, gli impieghi all’economia si sono attestati a circa 146 miliardi, in crescita di circa 1,1 miliardi di euro rispetto a giugno 2009 ed in crescita del 1,2% su settembre 2008. In tutto il periodo di riferimento sono proseguite le iniziative a sostegno sia del tessuto imprenditoriale e produttivo volte a mitigare gli effetti della sfavorevole congiuntura economica che si sono arricchite di una serie di misure – articolate in agevolazioni, plafond dedicati – destinate a tutte le imprese, con particolare riferimento alle aziende più virtuose e socialmente responsabili sia a favore delle famiglie consumatrici, soprattutto tramite il programma denominato “Combatti la Crisi” (sospensione delle rate dei mutui fino a 12 mesi, introduzione del Mutuo MPS Protezione, del Mutuo Sicuro Plus e Avviso Comune). A livello di singoli prodotti buono l’andamento dei mutui collocati dalle reti commerciali del Gruppo, che si sono attestati a circa 8,4 miliardi di euro (erano circa 5 miliardi di euro a giugno 2009). Nello specifico si segnala il riconoscimento ottenuto da “Mutuo MPS Protezione” a tasso variabile con Cap, riconosciuto miglior mutuo 2009 dall’ Osservatorio Finanziario.
Con riferimento alla qualità del credito, la crescita dei crediti deteriorati rispetto a giugno 2009 si è posta in decelerazione rispetto ai trimestri precedenti. In particolare lo stock netto aggregato delle sofferenze e degli incagli si pone in linea con i valori osservati a fine giugno 2009 (+0,5%), con nello specifico gli incagli che decrescono dell’8% circa rispetto alle evidenze di fine metà 2009. I recuperi dei nove mesi si attestano a 442 milioni di euro.
I presidi a copertura dei crediti deteriorati rimangono su livelli congrui (39,6%) ed in crescita rispetto a fine giungo 2009 (+90 bps). In particolare, per le sole sofferenze lorde l’incidenza delle rettifiche di valore si attesta al 56%. Le rettifiche di valore di portafoglio su impieghi in bonis lordi si pongono infine intorno allo 0,6% dell’aggregato di riferimento.