Nel frattempo Ceccuzzi non comunica i candidati alla poltrona della Fondazione
di Red
SIENA. La trasmigrazione di Caltagirone da Siena a Milano, da MPS a Unicredit, ha scatenato illazioni e supposizioni in tutto il mondo finanziario nazionale e non solo in una sola mezza giornata di contrattazioni. I colpi di scena succedutisi a gennaio, dall’arrivo del nuovo Dg Viola alla fuga del costruttore romano sono stati un’accelerazione incredibile per una banca fino ad ora ingessata nei riti del “Sistema Siena”. Ora tutti sono alla ricerca del nuovo socio privato, grande o piccino che sia.
Secondo Equita sim, è proprio Caltagirone che potrebbe essere il trait d’union tra le due banche: un matrimonio Siena-Milano molto meno problematico di quello con Banca Intesa di cui si è rumoreggiato inutilmente con minori sovrapposizioni e con il rafforzamento dei soci italiani. Idea, sembra, alquanto precoce, viste le profonde ristrutturazioni che ancora attendono gli istituti e il fatto che a Piazza Cordusio non è chiaro quali assetti societari verranno fuori dall’aumento di capitale.
Altre novità vengono dal Comune. Il sindaco Ceccuzzi, dopo l’inciampo della nomina e delle dimissioni dell’avvocato Duccio Panti, aveva promesso la massima trasparenza nella scelta del nuovo deputato della Fondazione MPS che dovrà sostituire fino al 2013 la dimissionaria Paola Rosignoli, che è entrata in giunta. Ma ahimè la data del 23 gennaio, ultimo termine per la presentazione delle candidature, è stata superata e i promessi curricula dei candidati non sono visitabili sul sito del Comune. Anzi, nella sezione “nomine negli enti” non c’è traccia alcuna. Eppure il 5 dicembre la nota stampa era stata chiarissima «Per la prima volta tutti i curriculum vitae dei candidati potranno essere consultati on line sul sito internet www.comune.siena.it».
Sempre in merito al nuovo socio: si era riferito di Matteo Arpe e delle sue visite a Siena, ma pare tutto tramontato. Quello che tutti si stanno chiedendo è se le vendite di Caltagirone sono polverizzate sui mercati o sono state messe in mano ad un soggetto ben preciso, in tal caso solo le comunicazioni di internal dealing della Consob potrebbero aiutare in serata. Alcuni pensano che l’arrivo di Viola, non casuale, porti in dote anche il socio liquido. Il direttore generale ha il sostegno di Banca d’Italia e di Mario Draghi, e questo è certo. Forse aspetta di essere cooptato nel Consiglio di Amministrazione (tanto il posto vacante che non si trovava l’ha offerto gentilmente il costruttore romano) per tirare fuori l’asso dalla manica.
Giuseppe Guzzetti, a margine della presentazione dell’attività della Fondazione Cariplo per il 2012, avrebbe detto “no” alla richiesta della Fondazione Monte Paschi di un intervento nel capitale assieme ad altre fondazioni. “Il nostro investimento in Intesa – ha detto Guzzetti – secondo i regolamenti ha toccato il tetto consentito ed esaurito l’investimento nelle banche. Su quello che faranno le altre fondazioni non posso dire”.