Sinistra Ecologista: "Necessaria una strategia coerente e non l'ennesima operazione di profitto finanziario”
SIENA. Da diversi giorni la stampa è ricca di interventi e di ipotesi strategiche delineate da soggetti sia politici che economico-finanziari.
Sinistra Civica Ecologista Siena ha espresso la sua posizione alcune settimane fa – a proposito del poco apprezzabile passaggio di Padoan da parlamentare eletto a Siena a membro del Cda e prossimo presidente di UniCredit – e oggi la ribadisce: salvaguardia dell’unitarietà aziendale, tutela dei posti di lavoro, piena garanzia della permanenza del radicamento aziendale con il territorio senese e toscano. No a spezzatini e alla resa nei confronti della mera logica del profitto e del mercato e no anche alla cecità del controllo spartitorio della politica con la “p” minuscola.
Sì, invece, ad un progetto strategico del credito che veda protagonista le istituzioni pubbliche nazionali chiamate a disegnare, prima ancora del destino finale della titolarità delle quote proprietarie della banca, il ruolo e le funzioni di una grande azienda come il Monte dei Paschi di Siena rispetto alla realtà produttiva e al tessuto sociale del Paese che vogliamo costruire, anche grazie alle risorse per gli investimenti strutturali del Next Generation EU.
Una banca, tanto più una banca come MPS, per la sua rilevanza storica e per la sua costante connessione con le strutture sociali ed economiche (famiglie e imprese) cui da sempre ha fatto da motore e sostegno, non può essere banalmente archiviata né con una incolore operazione di immobilismo di Stato né tanto meno con l’ennesimo regalo alle fauci del capitalismo finanziario, distruttivo come la sua perenne vocazione al solo profitto di breve termine.
Occorre una regia, una strategia istituzionale pubblica chiara, una solida struttura di garanzie economico-occupazionali che ne salvaguardino unità, funzione sociale costituzionalmente orientata (artt.42, 43 e 47 cost.), radicamento con il territorio e identità storica (ivi compreso il tema dell’inestimabile valore materiale e immateriale del suo patrimonio artistico), e orientamento della propria missione industriale verso le due grandi direttrici che auspichiamo per il sistema Paese e per l’Europa: beni comuni pubblici essenziali (sanità e scuola pubblica, saperi, ricerca scientifica, giustizia, grandi e piccole infrastrutture materiali e immateriali) e trasformazione radicale del modello produttivo ed energetico in senso pienamente sostenibile ed ecologista.