Sarebbe interessante un'approfondita lettura dei dati dei crediti inesigibili della banca
di Augusto Mattioli
SIENA. Sarebbe una lettura interessante quella dei documenti di Montepaschi riguardante i crediti inesigibili che sono per la Banca, oggi non più senese, una vera e propria palla al piede. Chi ha avuto modo di dare un’occhiata, o forse anche qualcosa di più, ai documenti riferisce che lì ci sono tutti gli elementi per capire come è stata gestita la banca prima che passasse sotto la guida di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Una gestione che sarebbe stata senza capo né coda, portata avanti da personaggi che non avevano davvero un’idea (o forse avevano altri programmi) di come si potesse mandare avanti una banca come Montepaschi, terzo gruppo bancario italiano.
Si sottolinea anche come ai tempi della presidenza di Giuseppe Mussari e della direzione generale di Antonio Vigni ci fosse mancanza di coordinamento tra i vari settori della banca e di direttive reali. Un gruppo bancario, insomma, mandato allo sbaraglio, non si sa se per incompetenza, per presunzione o addirittura per interessi sia personali sia di qualche gruppo che aveva interesse a mettere le mani su quella che era – ormai molti anni fa – la banca più patrimonializzata del nostro Paese. Tanto che ricordiamo come le autorità del Tesoro o della banca d’Italia chiedevano l’aiuto del Monte dei Paschi per salvare qualche banca (vedi Cassa di risparmio di Prato o Banca di Canicattì). Ormai situazioni da preistoria bancaria.