La commissaria del Pdl: "Salvaguardare rapporto tra banca e territorio e si premi professionalità e competenza anziché vicinanza ai partiti"
SIENA. «Una enorme mistificazione, le cui conseguenze andranno a gravare sull’intera comunità senese, e le cui responsabilità sono evidenti a tutti».
Così il commissario del Popolo della Libertà di Siena Monica Faenzi all’indomani dell’approvazione della mozione con cui il Consiglio comunale di Siena dà il suo via libera all’eliminazione del vincolo del 4% al diritto di voto in seno al Monte dei Paschi. Mozione approvata dalla quasi totalità della maggioranza che sostiene il sindaco Valentini.
«Voler far passare il messaggio che l’abbattimento del vincolo è la condizione necessaria per l’entrata di nuovi capitali è assolutamente fuorviante. E ancor più fuorviante è associare questo ennesimo colpo a Siena come la via principale per minimizzare l’influenza della politica sulla banca. L’uno e l’altro obiettivo – di per sé condivisibili – potevano e dovevano essere perseguiti percorrendo vie alternative, non certo tagliando formalmente l’ultimo filo che lega la banca alla città. Siamo consapevoli – prosegue la commissaria – che le complesse vicende – più o meno recenti – che hanno visto protagonista il Monte dei Paschi richiedevano decisioni forti, ma non certo colpi di mano mascherati da assunzioni di responsabilità. L’abbattimento del vincolo del 4% non garantirà infatti l’eliminazione dei rapporti tra politica e banca, ma solo quelli tra banca e città. Nell’interesse di Siena e dei senesi auspichiamo che nella definizione dei nuovi assetti ed indirizzi dell’istituto si approvino clausole che salvaguardino il legame storico tra MPS e territorio e che nella selezione delle figure che andranno a ricoprire ruoli di vertice in seno alla Fondazione siano premiate le competenze manageriali anziché le appartenenze politiche», conclude Faenzi.