Almunia spiega che se l'aumento di capitale fallisce, la banca sarà nazionalizzata
CERNOBBIO. Sul piano di ristrutturazione del Monte Paschi di Siena “è stato raggiunto un accordo politico” ed il via libera della Commissione europea dovrebbe arrivare entro due mesi. L’ha affermato il commissario europeo alla Concorrenza Joaquin Almunia, in una conferenza stampa al termine dell’incontro avuto oggi con il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. “Abbiamo raggiunto un accordo politico, ora questi punti concordati e confermati saranno introdotti nel piano industriale che sarà mandato a Bruxelles. Una volta ricevuta la notifica del piano di ristrutturazione, prepareremo una decisione, che sperabilmente sarà adottata nei prossimi due mesi”, ha detto Almunia.
L’accordo sul piano di ristrutturazione del Monte Paschi di Siena comprende tre punti principali, tra cui la riduzione dei costi, il cambiamento del modello di business e un aumento di capitale per un ammontare superiore a quello già approvato.”L’aumento di capitale – ha detto il commissario – deve essere effettuato nei dodici mesi successivi all’ok della Commissione”. Il portafoglio di titoli di Stato e derivati del Monte, inoltre, dovrà essere gradualmente ridotto nel corso del piano di ristrutturazione.
Se l’aumento di capitale del Monte Paschi di Siena fallirà “ci sarà la conversione immediata dei Monti Bond in azioni”; in questo modo lo Stato entrera’ nel capitale dell’istituto, che verrebbe quindi nazionalizzato. “L’accordo – a detta di Almunia – riguarda la necessità di un aumento di capitale superiore a quello da 1 miliardo previsto inizialmente, e anche il da farsi nel ‘worst case scenario’ in cui l’aumento di capitale non abbia successo”.
Il commissario europeo ha anche precisato che i contatti con il governo italiano è stato costante e che gli ultimi dettagli dell’accordo sono stati definiti nell’incontro odierno con il ministro dell’Economia Saccomanni.
Se l’aumento di capitale del Monte Paschi di Siena fallirà “ci sarà la conversione immediata dei Monti Bond in azioni”; in questo modo lo Stato entrera’ nel capitale dell’istituto, che verrebbe quindi nazionalizzato. “L’accordo – a detta di Almunia – riguarda la necessità di un aumento di capitale superiore a quello da 1 miliardo previsto inizialmente, e anche il da farsi nel ‘worst case scenario’ in cui l’aumento di capitale non abbia successo”.
Il commissario europeo ha anche precisato che i contatti con il governo italiano è stato costante e che gli ultimi dettagli dell’accordo sono stati definiti nell’incontro odierno con il ministro dell’Economia Saccomanni.