Potrebbe concludersi entro la metà di giugno l'accordo con l'Europa
SIENA. Il cda del Monte dei Paschi riunitosi ieri (25 maggio), ha discusso la bozza del piano che dovrebbe avere l’ok di DGComp entro una quindicina di giorni.
Dopo mesi di trattative (e di voci allarmistiche, smentite, conferme, auspici eccetera) sembra che la questione sia finalmente nella dirittura finale. Mps fa gara a sé, perché pare che a Bruxelles le due banche venete non avranno lo stesso trattamento. E proprio su questo potrebbe vertere il fatto che (finalmente) l’Europa si sia data una mossa: una volta sbrogliata la matassa Mps (e avendo un precedente utile su cui lavorare), ci si potrà dedicare alle due venete.
Per quanto riguarda la cartolarizzazione delle sofferenze il lavoro sarebbe già a buon punto con il fondo Atlante 2 disposto a rilevare le mezzanine e le junior per un miliardo di euro e con Fortress-Fonspa che hanno chiesto una due diligence sulle junior.
Le “risorse umane” sono ancora il punctum dolens dell’operazione: la richiesta di ridurre i costi come sempre coinvolge l’operazione di riduzione del personale, che DGComp avrebbe pian piano portato a 10mila unità per poi lentamente ammorbidirsi (anche per evitare l’impatto sociale ed economico di una simile provvedimento, anche se spalmato in cinque anni). pare, quindi che si possa concludere a breve su posizioni meno drastiche, arrivando ad un compromesso sostenibile.