Lo slittamento potrebbe essere usato per la ripresa
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di Red
Gli Stati Uniti, qualche giorno fa, hanno deciso di sospendere l’applicazione delle norme di Basilea 3 prevista a partire da gennaio 2013. Era da diversi mesi che gli osservatori finanziari avevano avvertito che l’introduzione delle nuove e più stringenti regole sui parametri economici delle banche – decise già da anni – sarebbe stata recessiva fino a punte di devastazione sociale ed societaria. Uno scenario peggiore di quello previsto dalle autorità europee. All’Abi e alla Federazione delle banche europee non hanno perso tempo. Lo scorso 21 novembre hanno inviato una lettera di due pagine a Michel Barnier, Commissario europeo al mercato interno e ai servizi finanziari, per evidenziare lo squilibrio che si creerà tra le banche europee e quelle statunitensi. In una intervista, il presidente Abi Mussari ha spiegato che il rinvio dell’applicazione delle norme di Basilea3 “potrebbe aiutare meglio la fase di ripresa”, il cui inizio sarebbe previsto nella seconda metà del 2013. A chi gli domandava se questo potesse significare iniziative bancarie positive, ha risposto che ci sarebbe “così una maggiore disponibilità di credito alle imprese e una ripresa erogazione dei mutui immobiliari”. Certamente un allentamento delle stringenti regole di Basilea 3 avrebbe benefici positivi sull’azione del Tandem, a prescindere dalle esternalizzazioni.
Sabato Fabrizio Viola ha dichiarato di aver visto lati positivi nei dati della terza trimestrale, e di aver dato una accelerazione al processo di contenimento delle spese. L’operazione di chiusura di 100 filiali sta andando avanti, qualche riflessione sugli esuberi dirigenziali, ma c’è sempre il nodo della difficoltà di piazzare su un mercato dove tutti vorrebbero vendere senza svendere MPS Leasing & Factoring e Consum.it. I lati negativi se li è tenuti per sé, ovviamente. Così come la spiegazione, che nessuno pare riesca a chiedergli, di come si fa matematicamente a risparmiare cedendo le attività del back office e pagando un adeguato canone di affitto per usufruirne, visto che sono attività indispensabili all’esistenza del core business.
Chissà se la vittoria di Matteo Renzi alle primarie provinciali senesi riuscirà a smuovere l’immobilismo della classe dirigente locale del PD e si trovi qualcuno capace di farci avere chiarimenti. Conferire le attività del Centro Operativo in una struttura indipendente capace di sviluppare un business nel settore del back office outsourcing di per sé non è una idea balzana. Bisogna capire, però, se e a chi conviene. Come il Ponte di Messina, che sicuramente conveniva a chi ne avrebbe ottenuto l’appalto. Non certo ai lavoratori dei traghetti, che sarebbero rimasti senza lavoro. E nemmeno allo scambio commerciale fra continente e isola, visto che ben altra mole di scambi tra Francia e Gran Bretagna (Stati, non regioni) non è riuscita a evitare il fallimento della Compagnia che ha costruito e gestito il tunnel sotto la Manica.
Gli Stati Uniti, qualche giorno fa, hanno deciso di sospendere l’applicazione delle norme di Basilea 3 prevista a partire da gennaio 2013. Era da diversi mesi che gli osservatori finanziari avevano avvertito che l’introduzione delle nuove e più stringenti regole sui parametri economici delle banche – decise già da anni – sarebbe stata recessiva fino a punte di devastazione sociale ed societaria. Uno scenario peggiore di quello previsto dalle autorità europee. All’Abi e alla Federazione delle banche europee non hanno perso tempo. Lo scorso 21 novembre hanno inviato una lettera di due pagine a Michel Barnier, Commissario europeo al mercato interno e ai servizi finanziari, per evidenziare lo squilibrio che si creerà tra le banche europee e quelle statunitensi. In una intervista, il presidente Abi Mussari ha spiegato che il rinvio dell’applicazione delle norme di Basilea3 “potrebbe aiutare meglio la fase di ripresa”, il cui inizio sarebbe previsto nella seconda metà del 2013. A chi gli domandava se questo potesse significare iniziative bancarie positive, ha risposto che ci sarebbe “così una maggiore disponibilità di credito alle imprese e una ripresa erogazione dei mutui immobiliari”. Certamente un allentamento delle stringenti regole di Basilea 3 avrebbe benefici positivi sull’azione del Tandem, a prescindere dalle esternalizzazioni.
Sabato Fabrizio Viola ha dichiarato di aver visto lati positivi nei dati della terza trimestrale, e di aver dato una accelerazione al processo di contenimento delle spese. L’operazione di chiusura di 100 filiali sta andando avanti, qualche riflessione sugli esuberi dirigenziali, ma c’è sempre il nodo della difficoltà di piazzare su un mercato dove tutti vorrebbero vendere senza svendere MPS Leasing & Factoring e Consum.it. I lati negativi se li è tenuti per sé, ovviamente. Così come la spiegazione, che nessuno pare riesca a chiedergli, di come si fa matematicamente a risparmiare cedendo le attività del back office e pagando un adeguato canone di affitto per usufruirne, visto che sono attività indispensabili all’esistenza del core business.
Chissà se la vittoria di Matteo Renzi alle primarie provinciali senesi riuscirà a smuovere l’immobilismo della classe dirigente locale del PD e si trovi qualcuno capace di farci avere chiarimenti. Conferire le attività del Centro Operativo in una struttura indipendente capace di sviluppare un business nel settore del back office outsourcing di per sé non è una idea balzana. Bisogna capire, però, se e a chi conviene. Come il Ponte di Messina, che sicuramente conveniva a chi ne avrebbe ottenuto l’appalto. Non certo ai lavoratori dei traghetti, che sarebbero rimasti senza lavoro. E nemmeno allo scambio commerciale fra continente e isola, visto che ben altra mole di scambi tra Francia e Gran Bretagna (Stati, non regioni) non è riuscita a evitare il fallimento della Compagnia che ha costruito e gestito il tunnel sotto la Manica.