La scelta di Viola messa in discussione dalle invasioni di campo di Profumo, dice l'associazione
SIENA. “Le nuove deleghe operative che il presidente di Banca Mps vuole farsi assegnare dall’assemblea straordinaria del 9 ottobre, proprio mentre inizia il suo processo per il caso Brontos che lo vede rinviato a giudizio, sono inopportune, oltre che non discusse in nessuna sede. La Fondazione Mps intervenga e faccia sentire la sua voce”. E’ quanto scrive l’associazione di Siena “Confronti”, in una lettera inviata al presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini.
“Lunedì 1° ottobre, secondo notizie di stampa, è prevista la prima udienza del processo Brontos – spiega l’Associazione ‘Confronti’ nella lettera – che vede coinvolto anche l’allora amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo per evasione fiscale. La nomina di Profumo a presidente Mps, che vide tra l’altro l’astensione del presidente della Fondazione, fu inserita nel contesto di un incarico senza deleghe operative. Il Presidente della Fondazione Gabriello Mancini infatti insistette sulla inopportunità della nomina di Profumo come presidente dal momento che era già stato individuato l’amministratore delegato Fabrizio Viola quale responsabile della gestione operativa. La Banca Mps, infatti, già da tempo ha fatto una scelta chiara e condivisa dalla Fondazione Mps, dal Comune e dalla Provincia di Siena: nominare un amministratore delegato come punto di riferimento operativo all’interno dell’azienda”.
“Ora emerge la richiesta avanzata dallo stesso Profumo – prosegue la lettera a Mancini – di approvare nella prossima assemblea straordinaria modifiche alla governance della Banca per vedersi attribuiti poteri forti in materia di cessione rami d’azienda e nomine di figure dirigenziali. Questo significa che la scelta di un amministratore delegato è messa in discussione dalle continue invasioni di campo del presidente Profumo e che quindi Fabrizio Viola lascia il proprio posto di amministratore delegato? Oppure accetta di rimanere a fare una sbiadita controfigura? Inoltre, i nuovi poteri verrebbero assegnati proprio nelle stesse ore in cui inizia il processo per la vicenda Brontos/Unicredit per il quale la stessa UniCredit, riconoscendo una violazione della legge, ha nei mesi scorsi patteggiato. Si tratta di una decisione inopportuna, che potrebbe mettere ancora di più a rischio il titolo di Banca Mps a causa degli sviluppi processuali”.
“La Fondazione Mps, pur avendo ceduto la quota di controllo della Banca – aggiunge l’associazione ‘Confronti’ – è ancora il socio di riferimento e rappresentante della città e del territorio, ultimo argine possibile a difesa del legame centenario tra la Banca e Siena. E’ pensabile che ceda ogni residua possibilità di influire sulle scelte della Banca senza dire nulla, dando tra l’altro una delega in bianco per un nuovo aumento di capitale di cui ad oggi non si conosce il profilo né la reale urgenza? Banca Mps ha già dovuto subire l’anomalia di chiamare alla propria guida un presidente che rischiava di essere rinviato a giudizio, come poi è accaduto. Ora non si aggravi ulteriormente la situazione”.