Il Codacons non si arrende e impugnerà il provvedimento
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ROMA. Una nota diffusa da banca MPS ha comunicato che l’emissione dei Monti bond è regoalmente avvenuta. Addirittura tenendo già conto del prossimo futuro: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottoscritto i nuovi strumenti finanziari emessi dalla Banca per un ammontare complessivo di oltre 4 miliardi, così suddivisi: 1,9 miliardi ai fini dell’integrale sostituzione dei cosiddetti Tremonti Bond gia’ emessi dalla Banca nel 2009, e 171 milioni, con data di godimento 1 luglio 2013, a titolo di pagamento anticipato degli interessi maturati sino al 31 dicembre 2012 sui Tremonti Bond, ”in considerazione del fatto che il risultato di esercizio della Banca al 31 dicembre 2012 non evidenzierà un dato positivo”. Si conclude felicemente una storia che, ieri, sembrava avvolta nei meandri della politica: la mancata sottoscrizione avrebbe provocato una fuga di capitali dai depositi di Rocca Salimbeni. Invece Siena rimette ordine nel patrimonio (il Core Tier One si porta attorno al 10,8%) e si concentrerà sul piano industriale da presentare entro metà maggio all’Eba: l’obiettivo è rimborsare i titoli pubblici nel 2016.
Il Codacons non demorde ed impugnerà il provvedimento con il quale il ministero dell’Economia ha sottoscritto oggi ”nuovi strumenti finanziari emessi dalla banca per un ammontare complessivo di 4,07 miliardi di euro”. L’associazione si appellerà nuovamente al Tar del Lazio, che aveva ricusato il primo ricorso. ”Il completamento dell’emissione dei Monti bond – spiega il Codacons – ci permette ora di dimostrare al Tar il danno grave derivante dall’intera operazione. I giudici del Tribunale Amministrativo, infatti, avevano respinto la nostra richiesta di sospendere il prestito a Mps proprio perché non vi era ancora stata la sottoscrizione da parte del ministero dell’Economia; mancando tale provvedimento, di fatto veniva meno quel danno grave ed irreparabile configurato dal Codacons. Danno che ora può finalmente essere dimostrato dinanzi al Tar”.