Lavorazioni di Newton trasferite in Polonia dopo 5 mesi
SIENA. Venerdì sera, mentre si cominciavano a valutare i primi effetti dello sciopero indetto al Cog MPS (che ha coinvolto le sedi sparse sul territorio nazionale), era passata inosservata la nota di Radiocor: “Garanzie per i lavoratori in uscita dal perimetro del gruppo Monte dei Paschi. E’ dietro questa parola, pronunciata nell’incontro tra l’amministratore delegato del Monte dei Paschi Fabrizio Viola e i segretari generali del credito la settimana scorsa, la chiave, secondo quanto risulta a Radiocor, di un possibile sblocco dell’impasse sull’esternalizzazione di oltre 2.300 addetti del back office del gruppo. Un progetto del piano industriale a cui la banca non puo’ rinunciare. Garanzia – si prosegue nel lancio d’agenzia – e’ tuttavia, per ora, solo una parola da riempire di contenuti. I sindacati guardano all’esempio dell’accordo UniCredit-HP della primavera scorsa con tutele occupazionali fino a 15 anni. Ci proveranno da lunedì banca e sindacati aziendali nell’avvio del tavolo per la creazione di una nuova divisione di gruppo per il back office in cui confluiranno oltre 2.300 risorse di cui 1.700 dal Consorzio operativo di gruppo. Sara’ questo il perimetro del ramo d’azienda da esternalizzare attraverso la nascita di una newco nella quale il Monte dei Paschi manterrà probabilmente una piccola partecipazione”. Dopo la consegna, il 13 novembre da parte dell’azienda, della lettera che dà inizio alla procedura ai sensi CCNL relativa a “Accentramento in BMPS delle attività amministrative, contabili e ausiliarie del gruppo” è pevisto un incontro tra i sindacati e l’azienda per oggi. Non che sia stata fatta pubblicità della cosa, naturalmente: perché non si deve sapere che si sta facendo una riunione? Newton è la newco che in primavera, e in collaborazione con HP, è stata creata per gli esternalizzati di Unicredit. Tra i lavoratori del Cog non è stata diffusa l’informazione su come proceda negativamente l’esperienza di Unicredit, dove le garanzie per i lavoratori trasferiti alla nuova società che – secondo un documento redatto dalla RSA FISAC/DGIL ROMA-MILANO di ES SSC – dovevano durare 15 anni, dopo soli cinque mesi non “valgono più nulla”. Ecco il testo completo, con il link al sito della fisac: http://www.fisac.it/fisac/siti.asp?lazio/17862/1/analisi-sulla-situazione-in-es-ssc-a-cinque-mesi-dalla-cessione-di-ramo-dazienda-da-ubis-ad-hp/N/N/1
“L’accordo di Cessione del ramo di Azienda HR SSC da UBIS a ES SSC, siglato in data 27 aprile 2012, prima esternalizzazione del progetto NEWTON, prevedeva, nelle premesse, l’obiettivo di cogliere opportunità di business nel mercato captive attraverso la valorizzazione di specifiche attività e best practice nell’intento di diventare leader nell’offerta di servizi di supporto alle aziende all’interno ed all’esterno di Unicredit. Nello stesso accordo veniva contemplato che le attività previste nella cessione di ramo d’Azienda passassero da proprietà di UBIS a quella della NEWCO ES SSC, nel cui ambito tali attività costituivano il Core Business. E’ stata scelta HP come primario partner capace di sviluppare volumi ed economie di scala con la realtà del solo Gruppo Unicredit e di garantire creazione di valore e prospettive professionali di lungo periodo per i Lavoratori/Lavoratrici coinvolti. Si dichiarava inoltre che Ubis ed Hp avrebbero definito tra loro i più idonei modelli di governo della NEWCO ponendo in atto le più opportune strategie per la salvaguardia delle professionalità trasferite con il ramo di HR SSC.
Alla luce di quanto sopra citato non si concepisce come, a soli quattro mesi dalla cessione, ES SSC abbia già messo in atto una riorganizzazione con apertura dell’art. 15 del CCNL del credito. L’azienda ha ufficializzato, nei vari incontri con le RSA, la delocalizzazione di attività in HP Polonia dal 1° marzo 2013. Le tre attività che saranno trasferite all’estero impiegano oggi circa 25 persone tra Roma e Milano. HP Polonia non è una branch di ES SSC, non si applicherà il contratto del credito ai lavoratori polacchi -alcuni di loro assunti a tempo determinato con contratti atipici- e le attività in oggetto saranno trasferite in subappalto; si va pertanto verso una destrutturazione dell’area contrattuale difesa, sia nell’accordo di Cessione, sia nel Nuovo Contratto del Credito. Tutte le attività di ES SSC sono soggette a studio per essere portate all’estero; la prossima, a detta dell’Azienda, è il Consultant Generalist che ad oggi impiega 32 lavoratori tra Roma e Milano.
A dichiarazione dell’Azienda, prima di due anni -tempo necessario per il consolidamento di ES SSC- HP non andrà sul mercato in cerca di nuove commesse. Le uniche attività che sono entrate ed entreranno provengono dal Gruppo Unicredit come da accordi commerciali già stipulati tra UBIS e HP. Già ad oggi la consistenza delle attività entranti non copre il numero dei lavoratori che per effetto delle delocalizzazioni rimarranno senza impiego. In questo scenario non si capisce come si possa mantenere una professionalità (come previsto nell’accordo). Professionalità che è il risultato delle competenze sulle attività svolte e del tempo di permanenza nel settore: i lavoratori di ES SSC invece dovrebbero prestare la loro opera lavorativa su attività sconosciute provenienti dal Gruppo Unicredit.
La preoccupazione dei lavoratori per il loro futuro è altissima e la clessidra dei cinque anni garantiti da HP nell’accordo è già girata: 5 mesi sono già passati. I sindacati del gruppo Unicredit nel tempo hanno sempre contrastato le delocalizzazioni di attività all’estero, ma soprattutto là, dove non è stato possibile impedirlo, si sono battuti per il mantenimento del contratto del credito. Non vorremmo mai che i lavoratori pensassero di essere stati sacrificati sull’altare di una politica di caporalato di Unicredit tesa allo sfruttamento della mano d’opera dei lavoratori polacchi. Le RSA Fisac/Cgil di Roma e Milano avendo condiviso un’analisi comune dei processi avvenuti all’interno di ES SSC e anche un percorso assembleare unitario, richiedono con urgenza alla Segreteria Nazionale e alle Segreterie Regionali di Milano e Roma l’attivazione dell’art.17 dell’Accordo di Cessione, nel quale si enuncia che: “Nell’arco del prossimo quinquennio, su richiesta di una delle Parti firmatarie dell’accordo si effettueranno incontri di verifica sull’applicazione dello stesso nei confronti dei Lavoratori/Lavoratrici interessati dal medesimo”.
Ma Unisin aveva lanciato l’allarme, riservato solo ai lavoratori romani, già lo scorso 24 ottobre, con il seguente comunicato che è rimasto, chissà come, nel suo compartimento stagno provinciale: “A poco più di un anno dalla sua costituzione, é messo in discussione un progetto che doveva essere di svolta e di massima efficienza operativa per tutte le aziende facenti parte di UBIS. Constatiamo come in una fase cosi critica per il settore bancario, si continui nel perseverare con progetti che sulla carta risultano eccellenti, ma in pratica fallimentari. Tutto ciò crea timore nei lavoratori ed un futuro sempre più incerto. ll progetto Newton cosi come presentato, avré come unico risultato inconfutabile quello di frammentare l’area contrattuale e trasferire incertezze riguardo al posto di lavoro.
Se a tutto questo aggiungiamo che dopo quattro mesi HP che é la detentrice della maggioranza della Newco ES SSC, primo esempio di esternalizzazione nel Gruppo, ha portato alcune lavorazioni in Polonia e quindi a basso costo e considerando che al progetto Newton sono interessate società con attività all’estero, il quadro é completo ma soprattutto inquietante. Nell’esprimere preoccupazione per questa iniziativa aziendale priva di progettualità costruttiva che coinvolgere ancora una volta pesantemente numerosi colleghi della piazza di Roma, le scriventi OO.SS si dichiarano solidali e al fianco dei lavoratori di UBIS impegnati in una forte mobilitazione sindacale”.
http://dircreditounicredit.org/Documenti/Home/Articoli/2012-10-24%20C.U.%20RSA%20Roma%20di%20Unicredit%20SpA.pdf.