L'alternativa è la nazionalizzazione, come studiano i governi belga e francese
di Red
SIENA. Dexia è stata messa sotto osservazione da Moody’s per un downgrade due ore dopo l’articolo del cittadinoonline.it, non per dire quanto siamo bravi noi ma come le agenzie di rating siano in ritardo sui mercati e non in anticipo, proprio per la servitù che hanno nei confronti della politica. Alla notizia mattutina ha fatto seguito una brutta giornata di borsa con pesanti perdite, mitigate un po’ nel finale dai nuovi dati macroeconomici americani positivi. Borsa Italiana ha chiuso con -1,31%, e tra i bancari MPS -1,81% a euro 0,411 non è stata tra i peggiori. E lo spread peggiora superando i 380 punti. Però si sconta l’incertezza che vuole Unicredit – al di là delle dichiarazioni di Ghizzoni che preferisce accantonare utili e dismettere partecipazioni non strategiche – prossima all’aumento di capitale. Questo fatto darebbe il via a una serie di aumenti a catena che colpirebbe anche Rocca Salimbeni, avviandola verso una nuova e sconosciuta articolazione della proprietà, visto che la Fondazione MPS non ha i soldi per partecipare né ha capacità rappresentativa della città di Siena per scegliersi il partner industriale. Già, perché oltre le buone dichiarazioni di intenti, è chiaro a tutti che le scelte che dovrebbero essere della proprietà della banca, Comune e Provincia di Siena, vengono fatte altrove e il fortino Ceccuzzi-Bezzini ubbidisce alla casta romana, incapace di difendere quella senesità dell’istituto che non esiste più.
La Grecia è talmente fallita che la troika dell’ Eurogruppo non riuscirà a permettere l’erogazione della rata di settembre degli aiuti entro il 13 ottobre, con tutte le conseguenze del caso. Scioperi ad Atene, minaccia di dimissioni di Papandreu, tutto secondo copione. Chissà quando le agenzie di rating si accorgeranno di tutto ciò. E’ la politica, bellezza!
A New York il Dow Jones ha perso -2,36%, nella serata di ieri, le notizie che erano buone per l’Europa diventano ininfluenti negli USA. Misteri di borsa. Bisogna notare il forte calo delle banche statunitensi: Bank of America -9,5%, Citigroup -9,78%, Con i correntisti a cercare di portar via i soldi dai conti correnti, è un pessimo segnale. La notte non ha portato consiglio alle piazze asiatiche con Sydney e Tokyo negative nel proseguire il trend di ottobre, come la Corea e Hong Kong. Un ministro giapponese ha invitato la Ue a erogare gli aiuti alla Grecia per combattere l’apprezzamento dello yen, e la Cina ha problemi di limitazioni commerciali. La partenza delle borse europee di martedì quindi sarà sicuramente a segno meno; la vendita dell’ex esattoria romana posta di fronte al Colosseo, uno degli ultimi gioielli di famiglia del Monte, non porterà gran beneficio al titolo MPS, e i 34 milioni di utili verranno accantonati per rimanere faticosamente nei parametri di Basilea 3. Sarà convocata per giovedì una riunione ministeriale per decidere sulla nomina del nuovo presidente della Banca d’Italia, e sappiamo come una giusta decisione che salvaguardi l’indipendenza dell’istituto dalla politica sia fondamentale per la positività dei mercati.
E a proposito di Dexia, il presidente Mussari ha affermato ”Non ho idea di quale sia la situazione di Dexia. Ci sono due paesi coinvolti, la Francia e il Belgio, ma è un problema che credo sia risolvibile”, ed ha poi specificato che ”in Italia al momento non mi risultano problemi di funding”.
Terminiamo come abbiamo cominciato: la nazionalizzazione di Dexia è probabilmente in dirittura d’arrivo, Francia e Belgio ne stanno discutendo e una riunione straordinaria del consiglio d’amministrazione della banca, che continua la performance negativa anche a inizio giornata, è prevista più tardi. Rotto il tabù della nazionalizzazione, ci si aspetta nei prossimi giorni altre brutte notizie dalla Francia, sperando almeno che la politica transalpina dia risposte certe e veloci.
(Foto di Corrado de Serio)
