Mussari presenta libri mentre le banche vanno in fallimento: news dagli Usa
di Red
SIENA. Sarà duro parlare oggi di borse e spread europei, tanto la giornata è stata negativa. La prima notizia è il fallimento della MF Global, società di brokeraggio, specializzata in future e options. La prima vittima della crisi del debito in euro. Questa società è andata a chiedere la procedura fallimentare al tribunale di New York, dopo veloci e inutili trattative per farsi comprare da altri operatori statunitensi, e la conseguente fuga degli investitori che ha provocato la caduta del titolo in borsa da 3,55 dollari ad appena 1 in soli quattro giorni. I conti trimestrali annunciavano perdite di circa 200 milioni di dollari. La MF Global ha una esposizione al debito sovrano europeo di 6,3 miliardi di dollari (pari a 4,5 miliardi di euro, ndr), di cui 3 interesserebbero direttamente i titoli di stato italiani. Ma il bello è che tra i creditori non garantiti della società Usa figura con oltre 1 miliardo di dollari la Deutsche Bank, ventre molle della finanza tedesca. Con la pessima performance di borsa dell’intero comparto bancario francese, con perdite superiori a quelle pur importanti delle banche italiane a Piazza Affari, l’asse franco-tedesco sta miseramente scricchiolando, e la situazione mondiale si sta perciò aggravando, mettendo con le spalle al muro gli investitori arabi e cinesi che ormai vedono lo spettro della recessione globale che li colpirà di riflesso, ma in modo importante. La bancarotta di MF Global vale 41 miliardi di dollari, l’ottavo fallimento come cifra della storia della finanza nordamericana.
La settimana borsistica europea è incominciata male: perdite intorno al 3% su tutte le piazze più importanti, e Milano maglia nera. MPS chiude con -6,16% a euro 0,3383, dopo aver toccato il nuovo minimo storico a euro 0,3339. Tre azioni occorrono per prendere un caffè in un qualsiasi bar di Siena. Troppi i dati negativi, dall’aumento della disoccupazione giovanile al 29,3%, a quello della disoccupazione totale al 8,3%. Complice la festività del 1° novembre, gli occhi sono già puntati sul G20 del 3 e 4 novembre a Cannes, dove si dovranno annunciare gli strumenti in mano al Fmi per controbattere la crisi. Le ultime notizie parlano di 10 miliardi di euro in aiuti dalla Russia oltre ai soliti investitori made in China. Sulle banche, ancora, ha pesato l’idea dell’accordo europeo di portare al 9% la soglia minima di Core Tier 1 per gli istituti di credito. Il presidente Abi, Mussari, alla presentazione di un libro (a Roma, naturalmente) di cui avrebbe scritto la prefazione, non è voluto uscire da parole di circostanza, mentre il mondo delle Borse affondava: “Le imprese bancarie italiane producono lavoro, ricchezza, benessere, sviluppo e il più prezioso dei beni pubblici: la stabilità finanziaria a difesa del risparmio. Le banche vogliono continuare ad essere quello che sono state – ha aggiunto Mussari – e che sono per l’economia dell’Italia. Occorre però che ciò sia consentito o meglio non ci sia impedito”. Profetiche infine le parole pronunciate dal presidente di banca MPS sulla situazione italiana: “Siamo certi che il nostro Paese saprà reagire come è necessario che sia, diversamente i gravi scenari delineati non saranno scongiurabili”.
La situazione del Cac 40, la borsa di Parigi, vede Société Générale con -9.79%, Bnp Paribas -9,63%, Crédit Agricole -7,86%. Il primo ministro francese non ha perso nemmeno un’ora e ha prontamente convocato gli istituti bancari a rapporto per mercoledì 2 novembre. La ricapitalizzazione delle banche e il finanziamento alle imprese saranno i temi principali e saranno presenti anche Noyer, governatore della Banca di Francia, e il ministro delle Finanze Baroin. Certo i francesi danno l’impressione di non voler perdere tempo. Il Dax a Francoforte non ha dato sorprese: Deutsche Bank perde l’8,60%, Commerzbank è a -8,47%. I blog tedeschi se la sono presa con Ackermann, chief executive di Deutsche Bank, perché i piccoli risparmiatori tedeschi vedono sfumare i loro risparmi nelle spericolare speculazioni della banca. Per ora non ci sono comunicati dalla Germania che diano il reale valore delle perdite della banca di Francoforte sul Meno. Certo che il crollo di MF Global non ha niente a che vedere con quello tristemente famoso di Lehmann Brothers, visto che le dimensioni di questo trader sono un decimo di quelle del gigante crollato nel 2008. Anche a Wall Street le banche USA coinvolte hanno subito perdite tra il 3 e il 6%, soprattutto JP Morgan, esposto per 1,3 miliardi di dollari. Ah, dimenticavamo, immediatamente le agenzie di rating hanno declassato il titolo di MF Global a junk, spazzatura. Meglio tardi che mai. Ma se la società USA venisse comunque svenduta al fallimento e i titoli italiani che oggi la condannano senza appello venissero rivalutati, qualcuno avrebbe guadagnato cifre immense a danno degli investitori tedeschi e americani. C’è in giro una lobby con un piano di fallimenti procurati per arricchirsi con poco? La speculazione continua ad imperare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA