Intanto diversi analisti abbassano il rating, timori per l'arrivo del cavaliere bianco?
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Di Red.
SIENA. Venerdì scorso il mercato borsistico aveva vissuto un pomeriggio intenso. Ricapitolare fa bene, partendo dal titolo MPS. Cinque ore prima della presentazione in conference call della semestrale, Standard & Poor’s aveva aggiornato la credit opinion su Monte dei Paschi di Siena, confermando il rating sul gruppo A-/A2 con outlook stabile. Al contrario, gli analisti di RBS avevano dimezzato da 0,8 a 0,4 euro il prezzo obiettivo su Monte dei Paschi di Siena e tagliato da 1,5 a 1,1 euro quello sul Banco Popolare. Titoli di Stato: le aste italiane di Bot a 6 mesi e Ctz a 2 anni registravano una buona domanda con rendimenti in calo. I dati macro americani, negarivi, toglievano fiducia ai listini, poi era la volta di Bernanke. Il governatore della Fed ha dichiarato di avere molte frecce al proprio arco, e ne deciderà l’utilizzo dopo il meeting di settembre per stimolare la congiuntura. Riduzione finale delle perdite, ma non per il comparto bancario. MPS lasciava sul terreno un cattivo -3,13% a euro 0,432 in attesa della semestrale. Oggi avremo la risposta dei mercati, che certo non premieranno la diminuzione netta del margine di interesse, mentre l’utile netto è rimasto interessante rispetto all’anno precedente. Come sempre dopo il weekend la palla la giocano i mercati asiatici, che nella notte hanno registrato la terza seduta consecutiva al rialzo, con esclusione di Shangai. In Cina si teme una nuova stretta monetaria da parte della banca centrale del paese. D’altra parte Bernanke, nel suo discorso, aveva affermato che la crescita dei fondamentali USA non era stata intaccata dalla crisi europea, e che sia quindi ragionevole aspettarsi un ritorno a tassi di crescita e occupazione consistenti in America. In Giappone il disastro di Fukushima e la nuova legge di stimolo sulle energie rinnovabili che taglia le gambe al nucleare “sicuro” del Sol Levante ha fatto la sua vittima più prestigiosa, il capo del governo, che è stato sostituito. In Asia è stato registrato anche un rallentamento della corsa di oro e franco svizzero.
Comincia oggi una giornata ricca di dati macroeconomici in Europa e Stati Uniti, che stimoleranno il consueto saliscendi delle Borse. In particolare segnaliamo il discorso che Trichet, Junker e Rehn terranno al Parlamento Europeo e la diffusione del quantitativo di bond acquistato la settimana passata dalla Banca centrale europea. Sulla soglia dell’apertura delle ore 9 di lunedì, registriamo sul titolo MPS tre novità: Ubs abbassa il target a 0,47 euro da 0,6 euro, BofA a 0,6 da 0,65, Deutsche Bank abbassa il target a 0,7 euro dal precedente 0,8 euro. L’ottimismo di facciata di Antonio Vigni venerdì nel tardo pomeriggio dovrà fare i conti con le analisi del mercato. E questo non ci sembra un buon inizio: gli analisti sembrano prendere atto che dalla semestrale non vengono nuove buone che aggiungano valore a un titolo depresso. Tuttavia, nelle stanze di comando di Rocca Salimbeni circola un certo ottimismo sulla capacità della banca di farcela da sola a superare la tempesta, a livello della “truppa” che presidia le filiali, c’è un certo scetticismo. Si parla di un “cavaliere bianco” che dovrà entrare in azione appena la situazione politica italiana permetterà di chiudere l’era Mussari, proveniente da Est, ma sono solo chiacchiere senza prove. Certo che adesso, sull’asse che porta da Piazza Salimbeni a Banchi di Sotto si può cominciare davvero a discutere della nuova governance della banca che verrà.