In preparazione il nuovo statuto con le regole imposte dalla Bce
SIENA. Archiviato il cda della semestrale, Mps dovrà affrontare il tema del rientro in Borsa, previsto in autunno (tra settembre e ottobre) e anche del nuovo board, visto che ora il “padrone” è lo stato con il 52 per cento circa e potrebbe arrivare oltre il 70, se i risparmiatori che chiederanno il ristoro cambiando le azioni della banca con i bond garantiti saranno un numero consistente.
Il cda scade ad aprile del 2018 (in piena campagna elettorale), ma potrebbe venir fatto decadere anticipatamente per evitare, appunto, le nomine nel bailamme politico del periodo. Si parla di una scadenza anticipata a novembre. A metà mese è prevista l’assemblea straordinaria per il varo del nuovo statuto richiesto dalla Bce con le variazioni obbligatorie, che prevedono anche la riduione dei consiglieri che siedono nel board. Il passato in Mps e Jp Morgan farebbe pensare ad una riconferma di Marco Morelli, attuale ad di Mps, che sarebbe anche il trait d’union tra la vecchia e la nuova gestione. Non è detto che resti fino al 2021, data di scadenza del piano di ristrutturazione. Per gli altri nomi, solo voci al momento inconsistenti.