SIENA. Banca Montepaschi intende lanciare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro nelle tre settimane che vanno tra l’ultima di ottobre e le prime due di novembre. L’informazione si deduce dalla relazione consegnata dall’ad Luigi Lovaglio alla Commissione bicamerale di inchiesta sulle banche, in vista dell’audizione di oggi. Il documento è stato svelato questa mattina dal Messaggero. L’operazione non è ancora definita nei dettagli, ma dovrebbe concludersi entro il 12 novembre. La banca precisa che la tempistica è subordinata all’ok di “Bce, Dg Comp e Consob”.
“Le iniziative sul capitale sono accompagnate dall’implementazione di una strategia di funding sostenibile”, scrive il Messaggero. Il piano delle 3500 uscite si basa sul Fondo di Solidarietà, su base volontaria, che consente la permanenza nel Fondo fino a 7 anni, con data ultima di accesso al 30 novembre 2022. “Avranno diritto ad un assegno mensile fino alla prima finestra pensionistica utile – scrive Lovaglio -: l’importo di tale assegno è una percentuale significativa dello stipendio attualmente percepito, con una media stimata di circa l’85%”. Lovaglio scrive che l’età media è 60 anni con anzianità di servizio media di 34 anni e gli esuberi sono concentrati nelle funzioni centrali.
“Le analisi hanno portato ad una preliminare individuazione, fino al 2024, di 130 filiali, di cui il 46% al Nord, il 39% al Centro e per il 15% nel Sud Italia” da chiudere.
“Riguardo alla discussione sulla tempistica di valorizzazione della partecipazione detenuta dal Mef, i contenuti di tale confronto sono di esclusiva pertinenza della Commissione e dell’azionista di riferimento che è il destinatario dell’impegno”.
Secondo Milano Finanza, un nocciolo di investitori istituzionali potrebbe garantire fino a un quinto dell’aumento di capitale, da 2,5 miliardi, per un importo quindi di circa mezzo miliardo. L’ipotesi “ancora tutta da costruire” sarebbe allo studio delle banche d’affari coinvolte nell’operazione. Le indiscrezioni citano Axa e Anima, Algebris, l’imprenditore francese Dumont e il fondo inglese Toscafund.
Scrive Finanza Report.it: “La scorsa settimana il ceo Lovaglio è volato a Londra per un roadshow che oggi sta conducendo prevalentemente dall’Italia attraverso una sequenza serrata di videoconferenze con intermediari finanziari, fondi di private equity e investitori privati. L’operazione ha già incassato il pre-underwirting di Mediobanca, BofA, Citi e Credit Suisse. La concessione della garanzia vera e propria dipenderà però da quali saranno le condizioni di mercato, visto che le cosiddette clausole Mac possono far venire meno la rete di sicurezza. Un rischio non di poco conto, viene ricordato, in quanto oltre agli 1,6 miliardi coperti dal Tesoro (oggi socio al 64%) la banca dovrà trovare 900 milioni, quasi il doppio della sua attuale capitalizzazione”. Secondo gli analisti di Equita, “considerando l’entità dell’aumento di capitale riservata al mercato, riteniamo la presenza di anchor investor come un elemento chiave per il successo dell’operazione”.