"Per l'uscita del socio Stato ci sono numerose strade, ma l'azionista deve valutarle"
SIENA. In un articolo a firma di Francesca Gerosa, Milano Finanza riporta le dichiarazione dell’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli su vari temi.
“Per noi Widiba è un centro di eccellenza in tutta quella che è la sperimentazione del new banking e delle nuove iniziative di contatto col cliente. Capacità di proporre delle cose diverse in un modo diverso. Per me e per noi è un asset strategico, anche se abbiamo mille paletti e restrizioni. Widiba va avanti con il piano che abbiamo tracciato e l’intenzione del gruppo è di valorizzarla all’interno del gruppo stesso”, ha detto Morelli nel corso della presentazione della società.
A margine della presentazione, l’ad della banca – ricordando che c’è un obbligo formale di presentare da parte del Mef un piano entro fine anno per l’uscita dal capitale entro il 2021 – ha detto che “ci sono varie strade che possono essere avviate, ma le valutazioni dipendono dall’azionista. Contatti col nostro azionista ne abbiamo per ovvie ragioni in continuazione, dopo di che il piano lo devono presentare loro e quindi aspettiamo che loro lo presentino”. E la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia non ha peso nell’operazione, poiché si tratta di “due cose completamente sganciate”. Il piano negoziato con la Commissione Europea “è una cosa che cammina in modo assolutamente autonomo. È stato fatto due anni fa, è ovvio che il contesto fosse completamente diverso e che ci fossero presupposti e attese su quello che sarebbe stato lo sviluppo del sistema produttivo, dei consumi, della crescita del pil in Italia molto diverso da quello che viviamo oggi. Queste sono valutazioni che vengono fatte in modo completamente separato”.