Richiesta di rinvio a giudizio per l'agenzia di rating: aggiotaggio e manipolazione dei mercati
di Red
SIENA. Avevamo discusso più volte in passato circa l’inaffidabilità dei giudizi delle agenzie di rating, sempre ultime a prendere atto delle difficoltà di un protagonista dei mercati finanziari, ma sempre veloci a rendere inutilizzabili le manovre correttive con continui aggiustamenti al ribasso. Proprio per Moody’s avevamo inoltre sollevato il conflitto di interessi nato dalla proprietà che vede Warren Buffet e i fondi Fidelity e Vanguard (le prime due sembrano diventate azioniste di MPS dallo scorso gennaio, ndr) primi azionisti della stessa società di rating. Tre protagonisti delle scene finanziarie mondiali che, dal continuo declassamento per esempio dell’Italia potrebbero solo trarre profitti sulla pelle di una Nazione intera. Oggi, dopo le indagini seguite alle denunce presentate da Adusbef e Federconsumatori, possiamo dire di aver colto il fatto nella sua essenza.
La Procura di Trani dopo le indagini su Standard & Poor’s “ha chiuso quelle su Moody’s, l’agenzia di rating accusata dal Pm Michele Ruggiero di aver diffuso giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti sul sistema economico-finanziario e bancario italiano configurando una manipolazione del mercato”, come si legge nel comunicato delle due associazioni. L’’inchiesta si e’ chiusa con due indagati, Ross Abercromby, vice president e senior analyst e Johannes Wassemberg, managing director Financial Institutions. I reati per cui i due manager sono indagati sarebbero quelli di aggiotaggio e manipolazione del mercato pluriaggravati. Questi signori “fornivano intenzionalmente ai mercati informazioni tendenziose, distorte (e come tali falsate)”, come scrive il Pm Ruggiero a chiusura delle indagini; grazie alla “scelta mirata dei tempi” e “all’impiego di tecniche argomentative suggestive, ambigue e foriere di allarme”.
Adusbef e Federconsumatori nella nota congiunta, “ritenendo non più accettabile lo stillicidio continuo di pagelle ad orologeria emesse per finalità speculative, chiedono che i Governi possano porre all’ordine del giorno nelle prossime agende in sede di G20, norme penali internazionali, per punire condotte criminali che manipolando i mercati, arrecano danni ai risparmiatori minando la sovranità degli Stati, messi sotto attacco dalle consolidate cricche di banche d’affari e fondi azioniste delle stesse sorelle del rating, che si arricchiscono manovrando i corsi regolari dei mercati”.
Inutile dire che anche il pesce piccolo MPS ha subito e subisce tuttora la valutazione negativa che le tre agenzie fanno puntualmente un minuto dopo che le loro richieste precedenti vengono soddisfatte, alzando sempre più in alto l’asticella. Se la necessità di nuovo capitale declassa l’istituto bancario, la ricapitalizzazione con i miliardi dello Stato non può essere argomento per un ulteriore declassamento: che importa a Moody’s chi è il vero padrone della banca? Ora che nelle casse del Monte ci sono i 3,267 miliardi che sono stati chiesti, il rating dovrebbe migliorare … Con ciò non si intende sminuire la gravità, a nostro giudizio, della discutibile gestione di Mussari & C. anzi. Conoscendo loro molto meglio di noi in che mare di squali si trovi a nuotare la finanza internazionale, le precauzioni contro le conseguenze negative dell’acquisizione di Antonveneta avrebbero dovuto calcolarle meglio. Ma forse, per chi “fare il banchiere non è il mio mestiere” è duro anche fare due calcoli industriali…