Secondo l'agenzia di rating i rifinanziamenti sono inevitabili. Anche per Mps
di Giovanni Elia SIENA. L’ultimo report di una delle più blasonate agenzie di rating del mondo, uscito ieri, lascia poca speranza per il sistema bancario italiano. Le previsioni di Moody’s rimangono infatti negative per il comparto almeno fino a tutto il 2012, soprattutto a causa – vi si legge – di una “modesta attività patrimoniale” e di una “scarsa redditività”. Per il solo 2011 Moody’s stima le necessità di rifinanziamento in 118 miliardi di euro, e lamenta la bassa qualità dell’attivo e del capitale delle banche italiane, “assai sotto la media europea”. Particolare attenzione è data al gruppo di Piazza Salimbeni dagli analisti della agenzia di rating di New York: secondo questi ultimi il Monte è fra gli istituti più bisognosi di una ricapitalizzazione, e oltre alle sofferenze peserebbero anche i coefficienti patrimoniali, ovvero i nuovi standard di sicurezza definiti dagli accordi di Basilea III. Gli esponenti di punta di Banca e Fondazione hanno più volte smentito negli ultimi mesi la necessità di una ricapitalizzazione per aumentare il coefficiente Core Tier 1 (vale a dire il patrimonio di base calcolato rispetto alle attività ponderate a seconda del rischio); rimane da vedere come questa situazione potrà essere risolta senza disattendere il consiglio che sia Moody’s che il Governatore di Bankitalia Draghi hanno dato alle banche italiane. Ovvero, “più capitale e meno cedole” – cedole senza le quali, però, il nostro territorio si troverebbe davanti a tempi davvero molto difficili.