di Augusto Mattioli
SIENA. Emanuele Montomoli non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa a sindaco e, anzi, rilancia le sue ambizioni e il suo programma su vari temi: Biotecnopolo, infrastrutture, cultura e anche Mps, su cui ipotizza una ricetta che gli è stata consigliata da esperti, cioè di far acquisire un tranche di azioni (il 14 %) da Cassa depositi e prestiti per far scendere la proprietà dal 63% in mano allo Stato al 49% e impedire un acquisto complessivo del pacchetto.
Ma prima si è tolto qualche sassolino dalle scarpe per la storia della sua appartenza alla massoneria, di cui in molti sapevano.
“Sono iscritto a varie associazioni, tra cui anche la massoneria. Io sono questo. Ma ci sono massoni anche in consiglio comunale anche se non lo dicono”. La proposta della sua candidatura è arrivata un mercoledì di un paio di settimane fa (la data lo stesso Montomoli non la ricorda) e non sembrava che ci fossero problemi nei partiti del centro destra sulla massoneria. “ho percepito molta sintonia con i partiti – ha sottolineato -, mentre ho percepito qualche dubbio in alcuni settori di Fdi. In ogni caso, ho accettato tutti i compromessi politici con i partiti come di solito accade in queste circostanze. Mentre Anita Francesconi mi ha detto: “Ora bisognerà gestire la tua appartenenza alla massoneria”.
Che evidentemente non piaceva ai vertici nazionali di Fdi, che lo hanno scaricato, smentendo le scelte locali. La mattina successiva alla scelta di Montomoli – lo ha rivelato lui stesso – i vertici nazionali di Fdi si sarebbero incontrati con il sindaco De Mossi per parlare di una sua ricandidatura. Una ipotesi comunque che era già circolata a Siena.